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Il giallo

Pavullo, Iacconi tradito dall’amico

Daniele Montanari
Pavullo, Iacconi tradito dall’amico

Il 54enne dava ospitalità da due anni al brasiliano indagato per la sua morte

19 febbraio 2024
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Pavullo Oggi potrebbe essere il giorno chiave per il giallo di Giovanni Iacconi, il 54enne il cui corpo è stato rinvenuto il 20 gennaio dal fratello, in avanzato stato di decomposizione, nella vecchia casa di famiglia dove trascorreva i fine settimana, all’Acquabuona di Pavullo.

L’INCARICO AL MEDICO LEGALE

Alle 10.45 infatti in Procura verrà conferito l’incarico al medico legale che dovrà effettuare l’autopsia sulla salma. Ci sarà anche l’avvocato Mauro Molesini che assiste il fratello Romano e la sorella, che nominerà un proprio consulente. E sarà presente ovviamente anche l’avvocato Simone Agnoletto, che difende d’ufficio il 27enne brasiliano indagato con un’accusa pesantissima: omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.

Potrebbe essere il giorno chiave perché, dopo il conferimento incarico, potrebbe essere disposto subito l’esame irripetibile, in incidente probatorio. Da qui si attendono risposte su aspetti fondamentali. Su come è stato ucciso Gianni innanzitutto, poi sulla data del decesso, per avere conferma che sia effettivamente avvenuto attorno a Capodanno.

IL PUNTO FERMO

Quali che siano le risposte, e le effettive responsabilità del brasiliano, c’è comunque già un punto fermo nella vicenda: il 27enne ha tradito la fiducia e l’accoglienza di Gianni, che da almeno due anni lo ospitava nel suo appartamento di Spezzano e che lo portava anche a Pavullo in vacanza. C’era una solida amicizia, Gianni lo aveva concretamente aiutato vedendolo in difficoltà economiche ed è stato ripagato con l’accaduto. Ecco perché la Procura non contesta solo l’omicidio volontario, ma anche l’aggravante della conoscenza e della fiducia.

IL RITROVAMENTO

La Procura (pm Giulia Stignani) sospetta che abbia volontariamente ucciso Gianni, alla luce anche di quanto accaduto dopo la sua morte: il cadavere avvolto in un panno e nascosto sotto al letto. Il posizionamento di un deodorante da casa per nascondere l’odore più giorni possibili e – si scopre ora – l’utilizzo anche delle carte di credito di Gianni dopo la sua morte, probabilmente per prendere il necessario per la fuga. In questo contesto è altamente probabile che sia stato lui anche a prendere la Golf di Gianni e a portarla nel garage di Spezzano già dai primi giorni di gennaio, per poi prendere l’aereo e sparire in Brasile, dove di lui non vi è ancora traccia. Tutti elementi che non fanno che aggravare i sospetti contro di il giovane. Difficile pensare che non abbia niente da nascondere uno che agisce in questo modo. 

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