Novi, la loro casa è crollata dopo un'esplosione: un torneo a Cavezzo per aiutare “Gio” e la sua famiglia
Oggi l’evento solidale di basket inclusivo per raccogliere fondi da destinare a Giovanni Giovanardi
CAVEZZO. «Ogni giorno ci sentiamo dentro un grande abbraccio», dice commossa Marinella Morselli. Alle 4.30 del 22 gennaio il garage della sua casa a Rovereto è esploso, facendo crollare parte dell’abitazione. «L’unica ragione per cui siamo vivi è che la parte delle nostre camere da letto è miracolosamente rimasta su. Ce la siamo cavata con qualche graffio, a parte mia mamma che si è fratturata il coccige».
In pochi istanti la famiglia Giovanardi – mamma Marinella, papà e i due figli (la terza vive a Parma, dove frequenta l’università) – ha perso tutto: la casa, i mobili, i ricordi di una vita. «Al momento abbiamo lo stretto indispensabile, dagli armadi siamo riusciti a recuperare solo qualche vestito». Dal primo febbraio i Giovanardi sono stati ospiti di un’amica, che li ha accolti quando non avevano più un tetto sulla testa. «È stata gentilissima, ma sapevamo che sarebbe stata una soluzione temporanea. Per fortuna abbiamo trovato un appartamento e stasera (ieri sera per chi legge, ndr) sarà la nostra prima notte nella nuova casa. Dobbiamo sistemare tante cose, ma sarà bellissimo dormire ognuno nel proprio letto». Appena dopo l’incidente, decine di amici e conoscenti si sono mobilitati per dare una mano alla famiglia, organizzando anche una raccolta fondi su Gofundme. «Ogni giorno siamo travolti dall’affetto delle persone, non ci aspettavamo tanta solidarietà».
Proprio questa mattina, nel palasport di Cavezzo è in programma il torneo di Basket inclusivo “A canestro per Giovanni”. Gio, così lo chiamano tutti, è uno dei figli di Marinella ed è affetto dalla sindrome dell’X Fragile. Da quasi quattro anni è nella squadra di basket inclusivo dell'associazione PrimaGioco. «Dopo l’incidente del 22 gennaio – spiega la vicepresidente Giulietta Baraldi – abbiamo pensato a un modo per aiutare la famiglia di Giovanni, così abbiamo organizzato il torneo per raccogliere fondi. Durante la mattinata è possibile donare qualsiasi cifra: invitiamo tutti». Con una donazione minima di 10 euro è prevista in omaggio una tazza con il logo del basket inclusivo. Il progetto nasce nel 2018 proprio da un’idea di Baraldi, Alberto Ganzerli e Alessandro Bergamini, in collaborazione con il servizio di Neuropsichiatria di Mirandola. «Nel basket inclusivo – continua la vicepresidente – bambini e ragazzi con disabilità giocano con i coetanei normodotati. L’obiettivo è aiutare i giocatori a sentirsi parte di un gruppo, coinvolgendoli in un’attività sportiva divertente».
Il torneo comincia alle 10 e dopo la prima notte nella nuova casa, Gio arriverà al palazzetto in perfetta forma. «È una grande emozione – dice Marinella – e ringraziamo gli allenatori per il bellissimo gesto. Giovanni non sa cos’è l’agonismo, ma non è importante. Negli anni si è appassionato e gli piace stare con gli amici su un campo da basket. È un trascinatore di folle e il parquet è il suo palcoscenico».l