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Il caso nazionale

San Possidonio, tutti all’opera per salvare i 57 asinelli: Horse Angels ha già raccolto 19mila euro per l’asta

Chiara Marchetti
San Possidonio, tutti all’opera per salvare i 57 asinelli: Horse Angels ha già raccolto 19mila euro per l’asta<br type="_moz" />

La mobilitazione: per non farli macellare si muovono anche Oipa, Il Pettirosso, Lav, Codacons, Iaa e M5s

24 febbraio 2024
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SAN POSSIDONIO. La storia dei 57 asinelli di San Possidonio messi all’asta ha intenerito anche i cuori dei più insensibili e sono tante le realtà che si sono mobilitate per cercare di salvarli da un destino crudele.
Una delle prime a muoversi è stata l’associazione Horse Angels, che ha organizzato una raccolta fondi su Gofundme con l’obiettivo di arrivare ad almeno 20mila euro e partecipare all’asta giudiziaria. «La soluzione ideale – dicono i volontari – è che gli asini continuino a stare lì dove sono nati e cresciuti. Abbiamo concordato con il proprietario questa raccolta fondi per ricomprarli e scongiurare il fatto che finiscano in mani sbagliate».

RACCOLTI I FONDI
Nella sola giornata di ieri sono stati raccolti 19mila euro e la cifra è destinata ad aumentare grazie alle centinaia di donazioni arrivate da tutta Italia. Dai documenti dell’asta emerge come solo otto dei 57 esemplari non siano macellabili, mentre i rimanenti 49 potrebbero fare una brutta fine. «L’asta di animali – denuncia Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) – è una procedura amministrativa non etica, nella quale gli esemplari sono considerati come degli oggetti e non come esseri senzienti».

TANTE REALTA' IN CAMPO
Al coro si unisce Piero Milani del Centro di fauna selvatica Il Pettirosso: «Immaginate se ogni fattoria didattica della provincia di Modena ne prendesse uno o due, il problema sarebbe già risolto. Se ci sarà data la possibilità, noi del Pettirosso faremo la nostra parte».
Messi all’asta in un unico lotto, gli asinelli sono stati valutati 250 euro l’uno, per un totale di 14.250 euro. «Non stiamo parlando di un’auto o di un immobile – lamentano dall’associazione Lav (Lega antivivisezione) – e insistiamo nel chiedere che l’asta venga bloccata e ci appelliamo ai ministri Giorgetti e Nordio affinché revochino l’asta e dichiarino gli asini non destinati alla produzione alimentare».
Sul caso è sceso in campo il Codacons, che insieme alla Rete Italiana Iaa si propone di adottare gli animali e inserirli in un progetto sull’onoterapia. Infine, anche la politica vuole fare qualcosa. La capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Silvia Piccinini, ha presentato un’interrogazione in Regione per chiedere di salvare i 57 asini dal rischio di andare al macello, appellandosi anche alle istituzioni affinché facciano qualcosa.