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Il lutto

Modena, il Cattaneo piange Giglioli. «Professore e uomo speciale»

di Stefania Piscitello
Modena, il Cattaneo piange Giglioli. «Professore e uomo speciale»

Il 48enne, sposato e padre di tre figli, si è spento all’improvviso. Il ricordo: «Un animo gentile, nella scuola faceva la differenza»

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Con la chitarra in mano, un cappello in testa e il suo sorriso. Andrea Giglioli era così: un insegnante «speciale», come lo ricordano i colleghi del Cattaneo Deledda dove insegnava dal 2016, un «padre amorevole», come lo descrive chi ha avuto modo di poterlo conoscere bene. Giglioli, sposato e padre di tre figli, si è spento all’improvviso nella notte tra venerdì e ieri: aveva 48 anni, 49 quest’anno. La notizia è presto circolata all’interno dell’istituto dove insegnava italiano e storia: gli studenti che lo aspettavano in classe ieri hanno chiesto informazioni ai collaboratori scolastici. Non era da lui essere assente. Così dalla scuola è scattata la chiamata a casa da dove, la moglie, ha riferito della tragedia.

Chi era
Insegnante appassionato, impegnato dentro e fuori la scuola anche e ben oltre il normale orario di lavoro: coordinatore del dipartimento di lettere, impegnato nell’orientamento in entrata e uscita, aveva rimesso in ordine la biblioteca dell’istituto e si dedicava con passione a un progetto di teatro dedicato agli studenti.

«Andrea – così lo ricorda Tiziana, una collega – era una persona disponibile e gentile che nella scuola faceva la differenza. Inizialmente eravamo colleghi, poi siamo diventati amici: tutti diventavano suoi amici. Ci siamo conosciuti perché abbiamo lavorato insieme nell’orientamento in entrata e in uscita. Cercavo tra i colleghi qualcuno disponibile e ho trovato lui: era il mio braccio destro. A scuola si è anche occupato di rimettere a nuovo la biblioteca: l’ha riorganizzata tutta lui, creando le varie sezioni e catalogando i libri».

Sono tantissimi gli amici, i colleghi ed ex colleghi che hanno voluto ricordare Andrea. Tra questi, anche Daniela Notaristefano: «Abbiamo lavorato insieme al Cattaneo negli anni prima del Covid. Era speciale. Con i ragazzi aveva un dialogo bellissimo. Non perdeva mai la pazienza. Davanti a situazioni un po’ più difficili, al massimo scrollava le spalle e diceva: “Quanta pazienza”. Era un uomo da imitare».

Giglioli, come detto, se ne è andato all’improvviso. Tanto che venerdì sera, un’altra collega lo aveva sentito al telefono: «Dovevamo parlare della sua ennesima idea – così Monica Manca – Era sempre pieno di entusiasmo per il lavoro: amava stare con i ragazzi e con i colleghi. Io insegno lettere e da anni portavamo a scuola interventi di letteratura. Martedì avremmo dovuto cominciare il nuovo progetto di teatro per i nostri ragazzi. Lui era appassionato di recitazione, anche al di fuori della scuola (aveva partecipato a spettacoli con la regia di Giuseppe Sepe, ndr)». Un uomo pieno di energia, un «trascinatore», così lo ricordano i tanti che lo hanno conosciuto. E le persone sono davvero tante, come tanti sono stati i ragazzi che negli anni hanno partecipato al laboratorio di teatro di cui Andrea si occupava insieme alla collega Monica Manca.

Giglioli suonava anche la chitarra e faceva parte della band della scuola. Insieme ad altri insegnanti, organizzava concerti in cui a cantare erano anche gli alunni. E per i suoi adorati alunni era solito, alla fine del percorso di studi, scrivere canzoni che l’ultimo giorno di scuola dedicava loro. La musica era lo strumento che utilizzava anche per fare amare di più la letteratura agli studenti: ad esempio, insieme a loro, aveva scritto canzoni su Dante.

«Intanto goditi questo mese di relax e stasera cerca di vedere una stelle cadente ed esprimi un desiderio»: così Giglioli aveva scritto a una sua studentessa di quinta che non aveva gradito l’azienda in cui aveva svolto lo stage. Andrea era così. E i messaggi di cordoglio indirizzati alla moglie, che di lavoro è maestra, e ai tre figli, non si contano da quanto sono numerosi. Così come i ricordi. «Bella persona, fantastico insegnante», lo ricorda Cinzia Bruni.

Il cordoglio
«Ogni esperienza che abbiamo vissuto assieme ai ragazzi e ragazze in questi anni è stata esempio di che persona eri e di come un insegnante possa lasciare un segno indelebile», dice Giuliana, un’altra collega. «Aveva un animo gentile, nel senso più alto del termine – riferisce Alessandra, anch’essa insegnante – e la sua perdita si avvertirà tantissimo». E infine i colleghi, in coro, gli hanno dedicato un testo, di cui riportiamo uno stralcio: «Caro Andrea, ci hai lasciato un bagaglio di sogni difficile da gestire: d’improvviso è sceso il vuoto dentro noi e fuori di noi: increduli vaghiamo alla ricerca di tracce della tua presenza, di ricordi a cui aggrapparci, per averti ancora con noi».