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Formigine, al palazzetto è sempre festa con Tutto si muove

Elena Tassoni
Formigine, al palazzetto è sempre festa con Tutto si muove

L’associazione gestisce il bar valorizzando ragazzi fragili e con disabilità

26 febbraio 2024
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Formigine L’associazione Tutto Si Muove ha avviato un nuovo progetto al Palazzetto dello Sport di Formigine: da tre fine settimana gestisce il bar del Palazzetto in concomitanza con gli eventi sportivi in programma per la società Ginnastica Solaris e la palestra Nenruykan. Tutto Si Muove ha come obiettivo valorizzare le abilità di ragazzi fragili, con disabilità o provenienti da contesti svantaggiati coinvolgendoli in diverse iniziative sul territorio.

L’IDEA

Gli organizzatori dell’iniziativa raccontano come tutto è partito: «Ci è arrivata questa possibilità e noi abbiamo deciso di coglierla, perché prima di tutto si unisce la socializzazione dei ragazzi a un’opportunità che offre il territorio in modo fisiologico e naturale, l’esigenza della gestione del bar, e in più diventa un’occasione per i ragazzi di esercitare quello che loro imparano durante gli altri progetti, come quello dedicato all’esperienza in cucina».

Esercitare nuove mansioni a contatto con il pubblico è un’esperienza formativa importante, e fa sì che le competenze acquisite siano messe in gioco ampliando le abilità dei partecipanti.

«Il progetto è in una fase sperimentale, e per ora si é partiti da 15-20 ragazzi, ma l’obiettivo è di coinvolgere tutti coloro che afferiscono all’associazione (si parla di 70/80 ragazzi attivi), che per esempio svolgono attività diverse ma esprimono l’attitudine o l’interesse nel sperimentare nuove abilità: Tutto Si Muove questo non lo esclude». In particolare, la squadra è composta da due professionisti baristi che hanno famigliarità con l’associazione, i volontari che da sempre per passione hanno imparato ad affiancarsi ai ragazzi, e da Fabio Giovanardi, presidente di Tutto Si Muove e operatore nel progetto.

I RAGAZZI AL CENTRO

Come lui stesso precisa «la logica comune ai laboratori è la messa al centro dei ragazzi», altrimenti non si può parlare di squadra. Altro aspetto determinante, è l’intenzione di questa gestione, che è «fornire una professionalità e non improvvisazione», altrimenti il progetto rischierebbe di risultare fine a sé stesso: le mansioni apprese sono applicabili e replicabili in un futuro possibile inserimento in un mondo lavorativo. «Si tratta di un laboratorio educativo e formativo, quindi non si punta solo alla socializzazione seppur sia un aspetto positivo e da considerare, ma anche alla formazione professionale».

DIETRO LE QUINTE

E a proposito, un aiuto per raggiungere quest’ultima finalità è il contributo di Mail Garden, che dietro le quinte (o dietro il bancone) aiuta nell’approvvigionamento, e mettendo a disposizione il proprio hardware, nonché la propria esperienza dell’utilizzo degli strumenti di loro competenza, fra cui i barbecue e utensili da cucina per cucina outdoor. I ragazzi vengono trattati sì con un occhio di riguardo secondo le singole necessità, ma ponendoli difronte anche a condizioni di emergenza, comuni quando si ha a che fare con il pubblico, imparando così insieme; soprattutto, i partecipanti di Tutto Si Muove sono trattati per le loro competenze prima ancora che per le loro difficoltà: non c’è nulla di più bello che raggiungere l’autonomia.

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