Elezioni a Modena, la svolta di Mezzetti sui rifiuti: «Ripristinare i cassonetti»
«In città tanti condomini non predisposti per tenere i sacchi»
MODENA Cene sold-out una settimana in anticipo, bagni di folla che non si vedevano da tempo, e in generale un entusiasmo che ha fatto (quasi) dimenticare i ceffoni che sono volati nel partito per sei mesi, da quando il sindaco Muzzarelli intimò l’alt alle uscite elettorali alla Festa dell’Unità per Andrea Bortolamasi e Andrea Bosi, ai tempi i due possibili candidati, anche se poi se ne sono aggiunti altri sei (più quello vero). La partenza della campagna elettorale di Massimo Mezzetti, candidato sindaco del Pd e di fatto di un’ampia coalizione che andrà da Azione al M5S, ha dimostrato la notevole capacità aggregante dell’ex assessore regionale alla Cultura.
MEZZETTI
Strette di mano e abbracci a parte, nelle prime uscite pubbliche il candidato sindaco si sta facendo notare anche per una serie di contenuti e messaggi alla città. Messaggi che hanno un comune denominatore: la volontà di riallacciare con i cittadini sulle questioni più complesse, cercando di mantenere fermi gli obiettivi, adeguando però il metodo per ottenerli alle necessità delle persone. Due importanti esempi di questa strategia sono emersi sabato scorso, durante l’iniziativa “La cultura al centro”. Un’assemblea durante la quale sono stati toccati anche altri argomenti, a partire da due temi piuttosto caldi: quello della raccolta differenziata dei rifiuti, che insieme alla sicurezza è stata la questione più spinosa del 2023, e quello della città ai 30 all’ora, che al momento è un progetto del Piano della mobilità, ma a Bologna è partito con parecchie polemiche.
RIFIUTI, IL PENSIERO
Partendo dai rifiuti, Mezzetti ha spiegato che «bisogna pensare le politiche in base ai bisogni della comunità, e se nascono delle perplessità, bisogna avere anche il coraggio di cambiare. Insomma - incalza il candidato sindaco - noi dobbiamo distinguere l’obiettivo dal metodo: sui rifiuti, l’obiettivo è quello di avere una raccolta differenziata che progressivamente ci porti alla prospettiva dello spegnimento dell’inceneritore. Cosa che non può avvenire oggi, ma bisogna creare la condizioni per arrivarci. E poi c’è il metodo - aggiunge - che nel nostro caso è stato quello che ha creato un disagio tra i cittadini. Da questo punto di vista, pur tenendo fermo l’obiettivo, se c’è qualcosa da correggere non bisogna aver paura di farlo: i metodi per portare avanti la raccolta differenziata sono diversi, e si può ragionare su quale possa essere il migliore». Entrando nel dettaglio della situazione in città, Mezzetti fa notare che «oggettivamente a Modena ci sono diversi condomini che non sono “progettati” per la raccolta differenziata porta a porta, dal momento che non hanno spazi comuni dove poter lasciare i sacchi, e di conseguenza con il metodo attuale le persone sono costrette ad accumulare i rifiuti in casa». Come risolvere questo problema, allora? «Una soluzione potrebbe essere quella di ripristinare i cassonetti per carta e plastica - aggiunge il candidato sindaco - ma con l’utilizzo della tessera personale come già avviene per i rifiuti indifferenziati. In questo modo, i cittadini non sarebbero costretti a tenere i rifiuti in casa, ma il conferimento sarebbe comunque controllato con il sistema della tessera». E se qualcuno sul tema fa notare che oggi l’azienda (Hera) non è attrezzata per questo tipo di organizzazione, Mezzetti ricorda sorridendo che «non bisogna partire dalle necessità dell’azienda, ma dai bisogni del cittadino». l