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Modena, il ritorno dei cassonetti piace: «Giusto, ma basta i rifiuti in casa»

Carlotta Fornaciari
Modena, il ritorno dei cassonetti piace: «Giusto, ma basta i rifiuti in casa»

Le reazioni alla proposta del candidato Mezzetti su carta e plastica

29 febbraio 2024
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Modena Ripristinare i cassonetti di carta e plastica, incluso l’utilizzo delle tessere: da un lato l’obiettivo è quello di “spegnere l’inceneritore”, raggiungendo una raccolta dei rifiuti efficace; dall’altro, non meno importante, quello di assecondare i bisogni dei cittadini.

È la proposta di Massimo Mezzetti, candidato sindaco del Pd, lanciata sabato scorso durante l’assemblea “La cultura al centro”: l’argomento rifiuti, tra le tematiche più spinose trascinate in campo dal candidato sindaco, non poteva di certo mancare. Ma se il grido di guerra di Mezzetti sembra inneggiare le necessità e le perplessità dei cittadini, forse non proprio tutti sono d’accordo con quelli che vengono definiti i “bisogni della comunità”.

«Fino ad ora con la raccolta differenziata non ho mai avuto problemi: vivo in una villetta, i giorni e gli orari sono sempre stati rispettati, non ho mai avuto rifiuti o sacchi in giro per casa. Certo, la gestisco abbastanza bene, non produco molta immondizia: per le famiglie più numerose, di quattro, cinque, sei membri, sicuramente dev’essere più complicato – commenta Dario – Può darsi che il problema riguardi nello specifico solo alcune aree della città: se ci sono zone meno fortunate, è giusto che il problema venga risolto».

Il bersaglio più colpito dal sistema di raccolta differenziata sembrerebbero infatti i condomini che a detta di Mezzetti potrebbero non avere spazi comuni dove lasciare i sacchi, costringendo i residenti a tenere i rifiuti in casa. Per alcuni i cassonetti diventerebbero quindi una «vera manna dal cielo: non vengono rispettati i giorni di raccolta, l’immondizia rimane spesso in giro, si crea sporcizia – racconta Andrea, residente in condominio insieme alla fidanzata – Spesso mi capita di tenere in casa i sacchi dei rifiuti, dalla plastica all’organico: succede così spesso che quasi non ci faccio più caso. Cosa sto a fare la raccolta differenziata se mi deve rimanere in casa l’immondizia per giorni? Rispetto all’utilizzo dei cassonetti non c’è confronto: ben vengano anche le tessere».

Oltre a convincere diverse fasce d’età, il “ritorno al passato” dei cassonetti fa venire l’acquolina in bocca specialmente alle famiglie, per cui la gestione dei rifiuti diventa sempre più complicata: «La gente non ha rispetto né dei giorni né degli orari prestabiliti: d’abitudine mettono fuori i rifiuti alla mattina anziché alla sera, fanno tutti come gli è più comodo. E, specialmente nel giorno della raccolta, vivendo un condominio, il viale è un delirio – per Silvia, che abita insieme alla famiglia in un condominio a Baggiovara, la situazione sta diventando invivibile – Ci sono vere e proprie montagne di sacchi fuori, tutti i venerdì e tutte le domeniche: già dalla mattina il marciapiede diventa inutilizzabile perché è tutto occupato dai rifiuti». Anche la figlia, Laura, condivide: «La proposta di Mezzetti calza a pennello per entrambe, ma non per quanto riguarda la tessera. Essendo forzati all’utilizzo delle tessere, al minimo inconveniente, come il suo smarrimento o per la fretta, molti lascerebbero i sacchetti dell’immondizia fuori dai cassonetti: l’ideale sarebbe ritornare come eravamo organizzati prima».

E quindi di cosa avrebbero realmente bisogno i cittadini? Di un ritorno clamoroso ai cassonetti, addirittura senza tessera, o semplicemente di buona educazione? È davvero così scomoda la raccolta differenziata? «Se tutti i giorni si potessero portare i propri rifiuti ai cassonetti sarebbe l’ideale – per Elisabetta e Carla la soluzione è chiara – L’ammontare dei rifiuti nel fine-settimana non cambia: la scomodità di tenerla in casa per diversi giorni e di doverla portare giù in quantità più grandi, specialmente per gli anziani, è notevole