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Il caso

Modena, «giustizia è fatta, ma solo in parte: ora attendo gli esiti delle ispezioni»

Paola Ducci
Modena, «giustizia è fatta, ma solo in parte: ora attendo gli esiti delle ispezioni»<br type="_moz" />

L’intervista a Damiano Cassanelli dopo la revoca della sospensione

03 marzo 2024
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«Quando ho appreso della revoca della sospensione ho provato tanta gioia e soddisfazione. Mi ha però incuriosito il fatto che l’abbia saputo il ministro Valditara prima di me».

Così ha esordito ieri mattina, prima di entrare a scuola, Damiano Cassanelli, il rappresentante di istituto del Barozzi di Modena sospeso per 12 giorni con l’accusa di aver infangato il nome della scuola in un’intervista rilasciata lo scorso novembre al nostro giornale durante una manifestazione. Nel pomeriggio di giovedì era stata infatti diffusa la notizia che l’Organo di garanzia interno alla scuola, al quale Cassanelli si era appellato, aveva accolto il ricorso dello studente presentato tramite il legale Stefano Cavazzuti. «Adesso giustizia in parte è fatta – ha aggiunto Damiano – anche se tutta questa vicenda me la sarei volentieri risparmiata».

Cassanelli in ogni caso non considera ancora chiusa la faccenda: «Questa storia sarà chiusa solo quando ci sarà anche l’ammissione di colpe di “alcuni individui” – sottolinea, riferendosi con tutta probabilità anche alla preside Lorella Marchesini –. Mi auguro che presto possano essere portati alla conoscenza di tutti i risultati di quelle “ispezioni” ordinate dall’Ufficio scolastico regionale nella nostra scuola. Mi auguro che l’attenzione della stampa anche su questa parte della vicenda non cali, perché giustizia deve essere fatta fino in fondo».

Damiano si aspetta che, come lui è stato giudicato per il suo modo di portare alla luce cosa non andava all’interno della scuola, un approfondimento venga portato avanti anche sulle modalità con cui era stato preso il provvedimento nei suoi confronti. Non manca però il rammarico di aver avuto bisogno di un avvocato per difendersi: «Mi dispiace veramente tanto che la scuola si sia messa contro di me – dice– e mi auguro che tutto ciò che ho vissuto non accada mai più. La scuola è un luogo libero dove il diritto di manifestare, di esprimere critica e di parlare deve essere tutelato e non ostacolato o addirittura punito». E grazie a questa notizia ieri mattina, all’ingresso a scuola, la percezione dei ragazzi sembrava essere quella di poter respirare finalmente un’aria più leggera. «I miei compagni di classe e i prof che hanno sostenuto la mia causa sono stati molto contenti della revoca della sospensione – informa lo studente –. Non appena ha iniziato a girare la notizia mi hanno iniziato a scrivere e telefonare tutti per manifestarmi la loro gioia. Del resto non mi sono mai sentito solo in questi mesi e questo mi ha dato la forza di lottare per la verità».

Cassanelli continuerà fino alla fine dell’anno ad essere uno dei rappresentanti di istituto del Barozzi, supportato da tutti gli studenti che ieri mattina si sono dichiarati tutti felici e soddisfatti per la notizia. «Siamo contenti e sollevati per il risvolto che ha avuto la vicenda – ha commentato un gruppetto di studenti –. Per noi era inaccettabile che Damiano fosse sospeso perché aveva raccontato alla stampa la verità. Ora però ci aspettiamo tutti che le ispezioni di cui tanto si parla mettano in luce davvero ogni cosa, perché chi han sbagliato deve almeno chiedere scusa. Ammiriamo Damiano perché è stato fortissimo, non si è mai lasciato sopraffare dagli eventi ed è venuto a scuola ogni giorno a testa alta perché sapeva di aver detto la verità. Questo è un segno di grande maturità». l