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Il caso

Sassuolo, Venturelli: si decide sull’archiviazione. Fissata l’udienza: «Cercatelo ancora»

Stefania Piscitello
Sassuolo, Venturelli: si decide sull’archiviazione. Fissata l’udienza: «Cercatelo ancora»

La madre Roberta: «Sarà il 30 aprile. Dolore troppo grande, non lo accetto»

05 marzo 2024
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Sassuolo Il 30 aprile sarà il giorno della decisione sull’archiviazione del fascicolo della scomparsa di Alessandro Venturelli. A darne notizia è la madre del ragazzo, Roberta Carassai, che insieme al marito Roberto in tutto questo tempo non ha mai smesso di cercare Alessandro.

«Comunque andrà – così Roberta – il dolore per la scomparsa di un figlio non si archivia, ma ogni giorno diventa sempre più insopportabile. Dovremmo accettare che Alessandro non abbia mai fatto parte della nostra vita? Ma qualcuno si rende conto di cosa si sta parlando?».

Lo sfogo della donna arriva a oltre tre anni dalla scomparsa di quello che per tutti ormai è diventato “Alle”. Era il 5 dicembre 2020 quanto il giovane che all’epoca dei fatti aveva 21 anni, è sparito dalla sua casa del quartiere di Rometta Alta senza farvi più ritorno. E senza lasciare alcuna traccia. Sì, perché da quel giorno di Alessandro la famiglia non ha avuto più notizie. A nulla sono valsi i numerosi appelli lanciati dalla madre e dal padre, rivolti sia a lui che a persone informate sui fatti. A nulla inoltre sono valse le ricerche effettuate sul territorio sassolese.

In un primo momento il caso del ragazzo è stato trattato come allontanamento volontario. Solo successivamente è stato aperto un fascicolo per sequestro di persona contro ignoti. Lo stesso fascicolo che ora il giudice dovrà decidere se archiviare o meno.

Nei mesi scorsi Roberta Carassai è andata di casa in casa, di negozio in negozio, per raccogliere firme. E sono tantissimi coloro che hanno deciso di sostenere la petizione. La richiesta, a gran voce, una: quella di non archiviare il caso e di continuare a cercarlo. Da sempre Carassai lamenta il fatto che nelle prime fasi il caso di Alessandro non sia stato trattato come sequestro di persona. Questo non avrebbe permesso, secondo la donna, di acquisire elementi fondamentali per le indagini.

Dopo che l’ipotesi di reato sul fascicolo è diventata “sequestro di persona”, sono state effettuate ricerche nella zona dei calanchi sassolesi, mettendo in campo numerose forze, senza esito. La famiglia di Venturelli da tempo chiede che venga seguita la “pista olandese”, a partire da alcune ricerche sull’Olanda effettuate dal ragazzo pochi giorni prima di sparire.