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Mirandola, il “caso ospedale” finisce in Regione: «Servono risorse»

Mirandola, il “caso ospedale” finisce in Regione: «Servono risorse»

Castaldini (FI) chiede investimenti

11 marzo 2024
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Mirandola «Programmare gli investimenti e le risorse per l’ospedale».

Valentina Castaldini, consigliere regionale di Forza Italia, ha portato in Regione i temi sollevati da due associazioni. Sono Salviamo l’ospedale della Bassa e la Nostra Mirandola.

La prima ha lanciato una petizione, portata da Castaldini all’attenzione del Consiglio regionale. «Durante il Covid è stato sospeso il servizio di Cardiologia con i suoi dodici posti letto – ha sottolineato la forzista – e dopo mesi è stato restituito un primario di cardiologia, ma senza più il reparto con due posti letto di day hospital e due in prestito da medicina in caso di emergenza. Non sono un tecnico, ma mi chiedo se questa sia la risposta corretta della politica».

L’elenco delle segnalazioni continua. «Inoltre, non sono terminati i lavori della terapia semi intensiva – ha aggiunto – Non si tratta, badate bene, di un padiglione nuovo, ma di lavori che l’Ausl di Modena aveva affidato al servizio di manutenzione interno. Altro punto di discussione è stata la chiusura del punto nascite di Mirandola sebbene nella Bassa ci sono 650 partorienti residenti. Dato importantissimo in una regione come la nostra».

Castaldini ha preso in esame anche il servizio anestesiologico. «È stato ridimensionato e ridotto – ha detto – ed il numero di posti letto sono passati dai 200 del 2011 ai 130 di questa relazione. A dire il vero sarei curiosa come questi sono ripartiti perché a mio avviso di posti letti ‘puri’ ce ne sono 90. Sta di fatto come sia necessario programmare gli investimenti e le risorse, oltre a chiarire dove e come si può razionalizzare la spesa spiegando ai cittadini tutte le scelte fatte».

L’Ausl di Modena ha risposto a metà febbraio alle due associazioni, precisando di essere «costantemente al lavoro per il reperimento di professionisti da inserire nella rete di emergenza-urgenza e dunque anche nel Pronto Soccorso di Mirandola, utili al progressivo superamento del supporto temporaneo offerto dalla cooperativa di servizi medici e al mantenimento del pronto soccorso, presidio fondamentale per la gestione delle emergenze sul territorio, che non è in alcun modo in discussione».

L’azienda sanitaria ha fatto presente di aver istituito bandi «per aumentare l’attrattività». Inoltre, ha anticipato che i lavori per la Medicina d’urgenza e la Terapia semi-intensiva si concluderanno «a fine marzo».

«L'Azienda Usl ha costituito un gruppo di lavoro che comprende la direzione sanitaria, la direzione assistenziale e le componenti cliniche – si ribadiva nella nota – che sta lavorando alla definizione dei nuovi percorsi clinico-assistenziali a favore dei pazienti, alla redazione dei protocolli clinici e alla costruzione di un piano formativo rivolto ai professionisti che lavoreranno nelle due unità operative».