Mirandola, un luogo intitolato «alle vittime della Russia di Putin»
Bocciata la proposta di dedicarla solo a Navalny per il suo passato controverso
Mirandola La città dei Pico avrà una via, una piazza o un luogo dedicato “alle vittime della Russia di Putin”.
La decisione, votata all’unanimità, è stata presa nel corso del consiglio comunale di lunedì sera. Tutto è partito da una mozione del capogruppo della lista civica +Mirandola, Giorgio Siena, il quale ha proposto di intitolare una via o una piazza ad Alexey Navalny, il dissidente politico di Vladimir Putin morto in carcere il 16 febbraio.
«Nel mondo – ha spiegato Siena – ci sono tanti regimi dittatoriali ed è ovvio che non possiamo occuparci di tutti. La morte di Navalny, però, ci tocca da vicino perché è avvenuta ai confini della nostra Europa. È evidente che la situazione in Russia sia per noi una minaccia e, a prescindere dalle sue idee politiche, credo che prendere una posizione su quanto accaduto a Navalny e riconoscere i valori di civiltà sia giusto e doveroso».
GLI INTERVENTI
Parole condivise fino a un certo punto dagli altri consiglieri comunali. «Siamo pienamente d’accordo – ha commentato il capogruppo leghista Marco Donnarumma – nel condannare la situazione politica in Russia, che mina la libertà dei suoi abitanti. Conosciamo però tutti il passato di Navalny e, per quanto sia ingiusto quanto ha subito, non ritengo doveroso dedicargli un luogo a Mirandola». Sono state dello stesso avviso anche la consigliera pentastellata Nicoletta Magnoni e la capogruppo del gruppo misto Antonella Canossa, mentre il consigliere leghista Fulvio Diazzi si era dichiarato favorevole.
LA RIFORMULAZIONE
Dopo alcuni interventi, il capogruppo del Pd, Roberto Ganzerli, ha proposto di riformulare la mozione e dedicare la via o la piazza a tutti coloro che si sono opposti a regimi dittatoriali. Il compromesso è stato accettato dall’ideatore della mozione originale Siena, che ha suggerito di intitolare il luogo mirandolese “alle vittime della Russia di Putin”, citando il titolo del libro di Anna Politkovskaja, giornalista russa uccisa nel 2006. La mozione è stata quindi modificata e votata all’unanimità dall’intero consiglio comunale. «La coesione di tutti i gruppi consigliari – ha concluso Ganzerli – è un segnale importante di condivisione dei valori e siamo molto soddisfatti di come siamo riusciti a trovare un accordo su una questione così significativa».
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