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Modena, un’aggressione al giorno ai professionisti della sanità

Mattia Amaduzzi
Modena, un’aggressione al giorno ai professionisti della sanità

Nel 2023 sono stati 328 gli episodi di violenza segnalati, ecco i dati nel dettaglio

12 marzo 2024
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Tutti insieme per dire no alla violenza contro il personale che lavora nelle strutture sanitarie modenesi. Ieri mattina, davanti all’ingresso del Comune di Modena in Piazza Grande, le più alte cariche dirigenziali della sanità locale si sono riunite insieme al sindaco Gian Carlo Muzzarelli in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza sugli operatori sanitari e socio-sanitari.

Questa iniziativa, nata nel 2022, intende ribadire come ogni atto di violenza contro un operatore sanitario non è mai giustificabile e che il dialogo è la via principale della risoluzione di qualsiasi conflitto. Sono stati dunque presentati i dati relativi all’anno appena passato.

328 EPISODI

Nel 2023 sono stati 328 gli episodi di violenza registrati su SegnalER (191 nelle diverse strutture Ausl, 114 in Aou e quindi Policlinico e Baggiovara, 23 all’Ospedale di Sassuolo Spa), per il 90% ad opera di utenti o parenti/caregiver. Degli episodi Ausl, il 20% riguarda i servizi di emergenza (Pronto soccorso e 118), il 28% servizi di Salute mentale, il 52% altri servizi in cui si ritrovano in particolare gli Ambulatori territoriali (19%).

PRONTO SOCCORSO NEL MIRINO

Degli episodi in Azienda ospedalieri universitaria, il 54% riguarda i Pronto soccorso e il 46% le aree di degenza che sono anche i due ambiti cui si riferisce la quasi totalità delle segnalazioni di Sassuolo. Per quanto riguarda Policlinico e Baggiovara, è utile ricordare che oltre al dato registrato su SegnalER, sono presenti quelli che risultano dai verbali del Servizio di vigilanza che per il 2023 sono ulteriori 85 per un totale di 199. La quasi totalità delle segnalazioni, 78% per Ausl e 77% per Aou, riguarda aggressioni di tipo verbale e/o contro la proprietà. Solo in una piccola parte c’è stata anche aggressione fisica. Si può trovare lo stesso trend anche per i 23 casi di Sassuolo.

«NON SIAMO NEMICI»

«Quella dell’infermiere – ha spiegato Carmela Giudice, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Modena –, è una figura sempre a contatto con i malati, e svolge anche la funzione di front-office. È perciò la prima persona che si trova a che fare con chi ha bisogno dei servizi. Purtroppo gli infermieri sono quelli maggiormente a rischio di violenza. Noi consigliamo loro di segnalare eventuali aggressioni anche solo verbali. Ritengo che sia necessario educare i cittadini alla cultura del dialogo e del confronto. Questa dev’essere anche una giornata di sensibilizzazione della cittadinanza, in modo che la gente capisca che gli operatori sanitari non sono i nemici, ma persone a disposizione della comunità».