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Claudia, un flusso senza sosta: «Dalle botte alla rinascita»

Claudia, un flusso senza sosta: «Dalle botte alla rinascita»

Tramice nella serata Invivavoce racconta la sua storia: «La svolta è arrivata grazie a mio figlio»

13 marzo 2024
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Arriva a metà serata, ed è una testimonianza di una forza incredibile che ha contagiato la platea per dieci minuti: il suo racconto della violenza subita, i calci e i pugni, davanti ai figli, fino a quando proprio uno dei suoi figli e poi le forze dell’ordine le danno la forza di reagire.

Claudia Tramice ha accettato di salire sul palco raccontando la sua storia e la sua nuova vita.

Occhi lucidi, tante lacrime, quando la mano di Giorgia Amati, che ha concluso questo quadro cantando “Nessuna conseguenza” di Fiorella Mannoia, si è appoggiata sulla spalla di Claudia.

«A quindici anni sognavo, avevo i miei interessi e le mie passioni. Resto incinta a sedici anni, giovane sì ma con tante speranze. Ma tutto cambia. Non va bene come faccio la spesa, non posso permettermi di comprarmi nulla. Non posso guardare fuori dalla finestra perché qualcuno potrebbe notarmi. Mi tira i capelli, mi picchia, mi offende per farmi capire che decide lui per me. Resto incinta un’altra volta, spero sempre che l’incubo finisca e invece continua».

È un flusso senza sosta quello Claudia Tramice ha voluto condividere con il pubblico del teatro Storchi: «Ad un tratto è arrivata la svolta, grazie a mio figlio. Stava assistendo all’ennesima violenza e si è diretto verso quell’uomo dicendogli di lasciare stare la mamma, altrimenti avrebbe usato contro di lui le sue armi giocattolo. Quando senti la voce di tuo figlio che ti difende capisci che il momento è arrivato. Prima pregavo per morire, perché la mia vita non aveva più senso. Ora pregavo per cambiare vita».

Nella storia di Claudia anche l’intervento delle forze dell’ordine: «Ho chiamato i carabinieri, mi hanno detto che un modo per intervenire velocemente – a quel tempo non c’era il codice rosso – poteva essere cambiare la serratura di casa. Quando lui è tornato non è riuscito ad entrare, sono arrivati i carabinieri e lo hanno interrogato, hanno trovato anche la sua pistola. È lì che la mia vita è cambiata».

«Ora sono passati più di 30 anni da quei momenti, posso raccontare questa storia al passato, non è stato facile ma oggi c’è la gioia di vivere. Ho ricominciato a studiare, lavoro e faccio volontariato, sento quanto è importante fare del bene agli altri e quanto è necessario parlare con gli altri, aprirsi, fare in modo di trovare sempre un sostegno per evitare di crollare».

Sul palco dello Storchi è il momento dell’intervallo, si accendono le luci in sala dopo la canzone di Fiorella Mannoia “Nessuna conseguenza” interpretata da Giorgia Amati: sarà questo uno dei momenti che Modena, uscita dal teatro, si porterà nel cuore.