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Modena, un grande polo culturale nell'Abbazia di San Pietro: «Inauguriamo una nuova fase»

di Michele Fuoco
Modena, un grande polo culturale nell'Abbazia di San Pietro: «Inauguriamo una nuova fase»<br type="_moz" />

Soddisfatta Alessandra Necci, direttrice della Galleria Estense

14 marzo 2024
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MODENA. Nuovi spazi per la Galleria e la Biblioteca Estense. Spazi dedicati all’attività espositiva di prim’ordine ma anche adibiti come museo presso l’Abbazia di San Pietro dove nascerà un polo culturale per la città, grazie al passaggio della parte demaniale al ministero della Cultura.

LA DIRETTRICE DELLE GALLERIE ESTENSI

Felice la direttrice Alessandra Necci che evidenzia «il nesso virtuoso tra le Gallerie Estensi e l’Abbazia di San Pietro. Il primo nesso è quello dei libri. Dopo le invasioni napoleoniche i monasteri sono stati soppressi, e una parte consistente del patrimonio librario dell’Abbazia è stato portato alla Biblioteca Estense, come rivelano le scritte a mano degli incunaboli. C’è pure un nesso con la stampa da scoprire nei nostri depositi di Palazzo Coccapani: una collezione di ponzoni, matrici e, in particolare, di torchi antichissimi che vanno dal Rinascimento in poi. Speriamo di esporli in Abbazia».

«Un altro nesso - prosegue Necci - è quello della scultura in terracotta, perché Begarelli a cui, con il Mazzoni, vorremmo dedicare una mostra, ha creato delle meraviglie che sono nell’Abbazia. Abbiamo nei depositi di Coccapani tutti i frammenti di un’opera straordinaria del Begarelli, opera funebre che vorremmo ricostruire grazie al virtuale. Voi sapete la mia passione per gli Estensi che hanno avuto un ruolo molto rilevante, sia gli uomini che le donne che meritano un museo, con un progetto comune, per il bene della città e della cultura. Una narrazione condivisa. Possiamo inaugurare una nuova fase: musei in cui ognuno può trovare la propria identità. Nel medioevo i monasteri salvano la cultura. Sono in attesa dei suggerimenti e contributi. Spero nella collaborazione dei giovani, perché la cultura ne ha bisogno».

IL CAPO DI GABINETTO DEL MINISTERO DELLA CULTURA

Per Francesco Gilioli, capo di Gabinetto del ministero della Cultura, l’Abbazia è uno dei complessi più importanti e significativi e costituisce una delle più belle testimonianze del Rinascimento con il suo splendido chiostro e gli spazi (2.500 metri quadri) che oggi vengono consegnati al ministero della Cultura per diventare un grande polo culturale.

«Questo ci permetterà di affrontare ulteriori stanziamenti per il restauro, soprattutto per il chiostro, di cambiare il fondo sisma per il restauro di questa parte ai fini museali e culturali. Ciò permetterà la presenza benedettina e di conservare in loco la collezione d’arte, che il Monastero ha accumulato. Oltre al chiostro, uno spazio dedicato al libro e all’editoria con un legame per la storia dei benedettini».

IL VICARIO GENERALE DELL'ARCIDIOCESI

I lavori potrebbero cominciare tra qualche mese. Monsignor Giuliano Gazzetti, vicario generale dell’arcidiocesi di Modena sostiene che il progetto valorizza la città e che si sta raggiungendo un accordo per gli spazi, affinché la parrocchia possa esercitare l’attività pastorale. Per ora resteranno sia gli scout che la Charitas. Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli parla di valorizzazione pubblica della città: «Il primo tassello operativo è proprio quello dell’Abbazia. I Benedettini fanno parte della nostra storia. La valorizzazione del patrimonio, trova un equilibrio tra le esigenze della fede, con quelle della cultura. Un pezzo di patrimonio. Lavoriamo per dare bellezza e storia alla nostra comunità».