Gazzetta di Modena

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Il lutto

San Possidonio piange Marco, 14 anni

Chiara Marchetti
San Possidonio piange Marco, 14 anni

Il ragazzo, studente a Mirandola, è scomparso per una leucemia fulminante

15 marzo 2024
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San Possidonio. L’intera comunità di San Possidonio piange la tragica scomparsa del quattordicenne Marco Frabetti. Una notizia temuta, che ha scosso tutti. Il ragazzo, studente del Galilei di Mirandola, è morto ieri mattina al Policlinico di Modena a causa di una leucemia fulminante. «Ragazzo unico e meraviglioso, amato da tutti», recita il necrologio.

Il paese è in lutto e sono stati annullati diversi eventi previsti per questo fine settimana.

Il ricordo

«Era un ragazzo buono, aveva tutte le qualità che si possono immaginare», dice padre Sebastiano, che lunedì alle 10.30 celebrerà il funerale nella chiesa di San Possidonio.

«Lo conoscevo bene – continua – e durante la messa di domenica scorsa abbiamo pregato tutti insieme per la sua guarigione, ma purtroppo il progetto di Dio è diverso dal nostro».

Dopo la funzione, la famiglia e gli amici proseguiranno verso il cimitero del paese. Marco lascia la mamma Elena, il papà Luca, la sorella Chiara, i nonni Norberto, Rosa e Tiziano, gli zii Mauro, Sandra, Stefano e Cristina e il cugino Federico.

Il ringraziamento

«Un particolare ringraziamento – le parole della famiglia – a tutto lo staff della Rianimazione e al dottor Giovanni Palazzi del reparto Oncologico pediatrico del policlinico di Modena per l’umanità e l’impegno dimostrato».

Il calcio

Durante il funerale sarà possibile lasciare offerte all’Aseop la Casa di Fausta. Anche lo staff e gli atleti della Polisportiva e Virtus Possidiese si stringono con affetto intorno alla famiglia.

«Marco – dicono – è cresciuto nella nostra scuola calcio ed era tra i primi ad arrivare al campo, sempre con il sorriso stampato sul viso. Era dinamico e pieno di entusiasmo, altruista e pronto a scherzare con tutti. Era un calciatore promettente, un trascinatore e motivatore instancabile dentro e fuori dal campo».

E ricordano: «Quando due anni fa arrivarono al campo alcuni ragazzini ucraini, ospitati da noi a causa della guerra, Marco fu il primo ad accoglierli, invitandoli a unirsi a lui e agli altri giovani calciatori. Quando gli facemmo notare che non capivano l’italiano ma solo un po’ di inglese, lui ci rassicurò con il suo solito sorriso e disse: “Don’t worry”. «Ci mancherà il suo entusiasmo, ma sarà sempre nei nostri cuori».