Gazzetta di Modena

Modena

Il caso

Modena, il no vax Scunzani in tribunale: «Nessuna offesa, proteste lecite»

Ambra Prati
Modena, il no vax Scunzani in tribunale: «Nessuna offesa, proteste lecite»

Deve rispondere a Reggio del reato di interruzione di pubblico servizio

20 marzo 2024
3 MINUTI DI LETTURA





È finito in tribunale per il reato di interruzione di pubblico servizio Marcello Scunzani, modenese di 47 anni, difeso dall’avvocato Annalisa Bassi e autore (insieme a Devis Bertoni, 50 anni, avvocato Guido Paralupi) dell’incursione in municipio dell’8 febbraio 2022.

Uno dei tanti blitz del no vax e no mask protagonista di una serie infinita di atti dimostrativi del genere in diverse città, soprattutto Modena. Tanto che a suo carico pendono diversi processi per iniziative provocatorie presso scuole, ospedali ed edifici pubblici come biblioteche e una cinquantina di denunce per violenza, minaccia, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, violenza privata, danneggiamento, comunicazione e diffusione illecita di dati personali, vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate, porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere e decine di sanzioni amministrative per inosservanza delle norme anti Covid. L’interessato, nient’affatto pentito, ha interrotto le incursioni seriali l’anno scorso e da allora non fa che girare per i tribunali di mezza Italia.

LA RICOSTRUZIONE

I fatti risalgono all’8 febbraio 2022, quando due uomini accampando pretesti suonano e riescono ad entrare in municipio. A raccontare quanto accaduto, ieri in tribunale a Reggio, è stato uno dei primi testimoni dell’accusa, l’ispettore della Digos (oggi in pensione) Fabio Corradi. «Quel giorno gli uffici erano chiusi al pubblico ed era in corso il consiglio comunale – ha detto il teste – I due vogliono entrare in sala Tricolore per distribuire dei volantini: da quanto si vede nelle telecamere di videosorveglianza interna i due discutono animatamente per 6 minuti con delle dipendenti e si avvicinano alla sala. Proprio in quel momento esce dal consiglio l’assessore (nonché avvocato) Nicola Tria e un altro assessore, che fanno chiudere la porta del consiglio».

LA QUERELA

In seguito è stata presentata querela da parte del legale del Comune, che ha allegato agli atti il video del sistema di sicurezza interna dal quale sono stati riconosciuti Scunzani e Bertoni. «Entrambi noti, pochi mesi prima avevano fatto irruzione nell’hub vaccinale allestito nella tensostruttura di piazza della Vittoria cercando di ostacolare le vaccinazioni: Scunzani ha contravvenuto al foglio di via obbligatorio emesso per l’hub».

IL VIDEO

C’è poi un secondo video integrale dell’incursione: quello postato dal 47enne su Telegram nei canali marcellovolantinello e cavalierismascherati, «che era pubblico e poteva essere visto potenzialmente da 8mila persone». Non nega l’irruzione ma solo le offese e le ingiurie Scunzani, presente in aula, che a margine dell’udienza ha spiegato: «Le mie proteste le ho fatte alla luce del sole dal 2020 al 2023: l’ultima in un teatro a Modena. Ho smesso perché la presunta emergenza sanitaria è finita, ma in futuro se ci diranno che c’è una pandemia potremmo ricaderci. Era il mio modo di dire che i diritti non possono essere calpestati: non si può obbligare nessuno a cure non volute, che abbiamo obbligati i bimbi ad andare a scuola per tre anni con le mascherine». Nella prossima seduta saranno sentiti i dipendenti comunali.