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Modena, i cittadini difendono i carabinieri: «L’Arma ci ha sempre ascoltati»

di Gabriele Farina
Modena, i cittadini difendono i carabinieri: «L’Arma ci ha sempre ascoltati»

Quaranta modenesi solidali con i comandanti trasferiti dopo i video choc

24 marzo 2024
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MODENA. «L’Arma dei carabinieri ci ha sempre ascoltato».

Davanti al Comando provinciale una quarantina di modenesi si è radunata ieri pomeriggio per dire grazie all’Arma. Un ringraziamento in generale con due nomi nello specifico: Giuseppe Calì e Luca La Verghetta.

Il comandante del Nucleo operativo e radiomobile (Calì) e il comandante della Compagnia di Modena (La Verghetta) saranno trasferiti altrove. Lo ha deciso il Comando generale dell’Arma dopo due video su altrettanti arresti violenti operati da un carabiniere di Modena.

Le immagini diffuse da “Welcome to favelas” sono diventate virali e i carabinieri hanno aperto un fascicolo nei confronti del militare, già trasferito altrove.

«REGOLE DA RISPETTARE»

«La formazione è fondamentale – ha detto Matteo Meschieri, organizzatore del sit-in di ieri in via Pico della Mirandola – Bisogna sempre ricordarsi che quando vediamo un video molto spesso stiamo guardando uno spezzone, non tutto l’accaduto».

Meschieri ha approfondito il concetto. «Bisogna anche saper affrontare certe dinamiche – ha aggiunto – quando aggrediscono la gazzella dei carabinieri, la prendono a calci, sputano contro le persone, prendono a pugni i carabinieri. Ci sono nazioni in cui, davanti a situazioni di questo tipo, le forze dell’ordine prendono provvedimenti nettamente più pesanti. Non è un incitamento della violenza, ma le regole vanno rispettate»

L’organizzatore critica il trasferimento dei due comandanti. «Non si può andare a punire le figure di comando dei carabinieri per una situazione che ha coinvolto i singoli – ha obiettato – ricordando anche che l’indagine non è conclusa».

«SEMPRE IN ASCOLTO»

A fianco dei carabinieri s’è schierato il comitato Per una Modena pulita e sicura. «I due comandanti sono persone che ci piacevano molto – ha riconosciuto Liliana Ferrari, portavoce del comitato – Sapevano lavorare e parlavano con noi. Ci hanno creduto quando nessuno credeva alla storia del parco XXII Aprile o delle abitazioni in via Nonantolana».

Un tema che Ferrari ha sviscerato. «Ci sono state feste alcoliche con centinaia persone drogate tutte le sere – ha specificato – mentre lo spaccio è da anni una delle piaghe della nostra zona. Il lavoro svolto dall’Arma nell’ultimo periodo è stato davvero importante: erano lì praticamente ogni giorno».

I SINDACATI

Il sindacato Usmia ha mandato una nota di solidarietà. Il segretario nazionale Alfonso Montalbano si è dissociato «da ogni forma di violenza fisica e/o psicologica compiuta illegittimamente dalle forze dell'ordine». Tuttavia, Montalbano ha ribadito che sui video deve esprimersi «il potere giudiziario, anche del rispetto degli indagati e del principio giuridico della presunzione di innocenza».

L’associazione Unarma ha ringraziato sia i cittadini sia il segretario provinciale Antonio Loparco «perché tempestivamente si è adoperato a verificare l’equità nel trattamento dei carabinieri a prescindere dall’incarico e dal grado rivestito».

LA POLITICA

«Vorrei la stessa vicinanza da parte di tutte le forze politiche», ha criticato Giovanni Bertoldi, capogruppo della Lega in Consiglio.