Modena, in campo Daniele Giovanardi: guiderà il fronte del “dissenso”
L’ex primario sarà candidato sindaco per la lista civica “Modena cambia”
Qualcuno potrebbe chiamarli “rosso-bruni”, o anche putinani o no-vax. Loro, semplicemente, si definiscono senza colore e fuori dagli schemi sinistra-destra. Di certo il candidato sindaco è molto noto, perché si tratta dell’ex direttore del Pronto soccorso del Policlinico Daniele Giovanardi. Sarà lui il quinto candidato sindaco alle amministrative dell’8 e 9 giugno a Modena: l’ex primario guiderà la lista civica Modena Cambia, nata dall’unione di Indipendenza, il partito di Gianni Alemanno, e Democrazia sovrana e popolare, che a livello nazionale è guidata da Marzo Rizzo.
Una lista presentata ieri al bar Giulia di via Allegri, dove Giovanardi ha parlato di una lista nata «per coprire un vuoto: noi diamo spazio a temi esclusi da tutte le forze politiche, ovvero la guerra in corso, l’invio delle armi da parte del nostro Paese e i genocidi». Passando a Modena, la lista civica ha «idee molto chiare su tanti temi, dalla sicurezza alla viabilità, passando per una raccolta dei rifiuti che vede i modenesi lavorare per il Comune». E poi c’è una sanità locale «che deve ancora fare i conti - riprende Giovanardi - con la catastrofe della divisione degli ospedali di Baggiovara e Policlinico, che ha messo a soqquadro il sistema, mentre i posti di potere vengono divisi e i cittadini aspettano mesi per una visita specialistica».
Una lista che alle elezioni avrà entrambi i simboli delle due forze politiche da cui è nata: «Due partiti che hanno superato i concetti di centrodestra e centrosinistra - spiega ancora l’ex primario - mentre il nostro colore è quello dell’interesse delle persone».
Alla presentazione, insieme a Giovanardi, c’era anche Fabio De Maio, fondatore del circolo Terra dei Padri, oggi coordinatore regionale di Indipendenza: «Dopo Pasqua presenteremo il nostro programma - spiega - che tra le tante cose punterà sulla libertà di espressione. Vorremmo che Modena diventasse una città aperta, con un grande dibattito sulla pace, mentre oggi si tende a censurare chi dà versioni diverse». Un riferimento alla conferenza filo-russa per cui a gennaio il Comune ha revocato una sala civica: «Noi vogliamo che cambi questo clima - chiude De Maio - e che cambino i regolamenti comunali per la concessione per le sale civiche, in modo che la Costituzione non venga più usata come scusa per bloccare e censurare le idee di chi non è d’accordo con la visione bellicista».l