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In tribunale

Sassuolo, assolto 12 anni dopo l’arresto. «Non cedette droga ai vigili»

di Daniele Montanari
Sassuolo, assolto 12 anni dopo l’arresto. «Non cedette droga ai vigili»<br type="_moz" />

Il 45enne turco finì in manette a seguito del blitz in borghese del 2012. L’avvocato: «Dalle motivazioni si capirà se l’operazione fu lecita o no»

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Uno assolto 12 anni dopo il fatto. L’altro invece condannato.

Si è conclusa con questo verdetto, ieri mattina in tribunale a Modena, la vicenda giudiziaria della famosa operazione antidroga effettuata dalla polizia locale di Sassuolo il 21 febbraio 2012, tramite una squadra in borghese coordinata dall’allora comandante Stefano Faso.

I fatti

Secondo quanto ricostruito, la squadra inscenò una trattativa con alcuni presunti spacciatori in un ufficio sassolese: gli agenti si finsero facoltosi imprenditori alla ricerca di un’ingente quantità di droga garantendo la disponibilità di 60mila euro in contanti (soldi presi in prestito dalle casse comunali, e restituiti). Ci furono quattro incontri di abboccamento tra i poliziotti e i presunti spacciatori, poi nella data fissata per la consegna della droga, il 21 febbraio 2012 appunto, scattò l’operazione a Modena, nei pressi della Motorizzazione, che portò all’arresto in flagranza di tre persone, e successivamente di una quarta al suo ritorno a Modena. Un turco, oggi 45enne, che era stato ripreso negli incontri a Sassuolo, ma che non era presente alla consegna della droga a Modena perché si trovava in Germania.

Dei quattro, due scelsero riti alternativi: uno patteggiò, l’altro fu assolto. Gli altri due scelsero il rito ordinario, che si è concluso ieri mattina con la sentenza pronunciata dal giudice Federico Meriggi. C’è voluto tanto tempo perché si è rivelata una vicenda molto complessa nella sua ricostruzione, giuridica e fattuale.

La decisione

Ebbene, il verdetto è stato di assoluzione per il turco e di condanna a 5 anni per l’altro arrestato, un cittadino albanese. Novanta i giorni previsti per il deposito delle motivazioni, che sono molto attese, per capire soprattutto quali sono state le valutazioni che hanno portato all’assoluzione del turco, assistito dall’avvocato Enrico Fontana. «Attendiamo le motivazioni – osserva l’avvocato – per capire se, secondo il giudice, questi poliziotti hanno agito come “agenti provocatori” di reato senza averne l’autorizzazione. Cioè se hanno travalicato i limiti di polizia giudiziaria (la Procura dichiarò che l’operazione non aveva alcuna autorizzazione per agenti sotto copertura, come prevede la legge, ndr) cosa che avrebbe portato all’inutilizzabilità degli atti. Oppure se è stata fatta una valutazione diversa, e l’assoluzione dipende dal fatto che durante l’incontro non si perfezionò l’accordo, e la droga arrivò per altri canali. Il mio assistito comunque si è sempre dichiarato totalmente estraneo allo spaccio: fu ripreso dalle telecamere mentre era in trattativa per la droga, ma non prese parte alla cessione, visto che la notte dell’operazione si trovava in Germania per lavoro. Fu arrestato al suo rientro a Modena. Si tratta peraltro di una persona incensurata e regolare sul territorio».