Gazzetta di Modena

Modena

Il racconto

Modena e le feste di Pasqua: a tavola vince la tradizione, ma fuori casa

Ginevramaria Bianchi
Modena e le feste di Pasqua: a tavola vince la tradizione, ma fuori casa<br type="_moz" />

Sempre più modenesi scelgono il ristorante, molti locali sono già esauriti e il menù è classico

30 marzo 2024
4 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Chi l’ha detto che i tortellini si possono mangiare solo al pranzo di Natale? Per questa Pasqua 2024 la parola chiave è “tradizione”, e si sa che a Modena, tradizione, è sinonimo di gnocco e tigelle, perché i modenesi non riescono proprio a staccarsi da quei sapori familiari che appartengono alle cucine delle loro nonne.
Da qualche tempo però, sempre più persone hanno deciso di abbandonare i fornelli e rifugiarsi nei ristoranti per evitare di sporcarsi le mani, ma senza per questo rinunciare alle prelibatezze che il territorio modenese offre.

VIAGGIO TRA I RISTORANTI
«Il menù che proponiamo ai turisti con le nostre specialità, come i taglieri di salumi o le tagliatelle, sono i più gettonati, anche sotto le festività - confessa Mauro Rossi, proprietario dell’osteria Rossi - Noi dell’Osteria Rossi siamo sempre aperti, per tutto il weekend di festa.
«Per l’occasione presentiamo il nostro “menù della tradizione”, composto da un’entrée di salumi e uova sode, tipicamente pasquali, lasagne e tortellini, arrosto di coniglio e cotoletta d’agnello e infine, per dessert, la colomba da inzuppare nel mascarpone. Avevamo in mente di fare qualcosa di diverso quest’anno, di provare a uscire un po’ dagli schemi fissi emiliani - spiega - però alla fine ci siamo attenuti a quelle che sono le nostre radici. E abbiamo fatto bene, perché la clientela sembra aver apprezzato. Abbiamo dovuto chiudere le prenotazioni perché avevamo tutti i coperti occupati, anche se fino ad ora, a causa del clima, abbiamo messo a disposizione solo l’interno del locale. Spero tanto che arrivi un bel sole, così da poter apparecchiare anche all’esterno: mangiare cibo tradizionale di fronte a palazzo ducale è un’esperienza unica».

TORTELLINI SEMPRE
Insomma, il protocollo è chiaro: tortellini a Natale, Pasqua e, perché no, anche a Ferragosto. Però in quel caso solo alla panna, che il brodo fa venire caldo ( e qui però in tanti non sono d’accordo).
E queste direttive non valgono solo per l’osteria Rossi, ma per gran parte dei ristoranti a Modena.
«Noi non abbiamoun menù pasquale fisso. La nostra cucina, anche sotto le feste, si attiene ai piatti che proponiamo tutti i giorni. Ciò non ci spaventa: siamo sempre pieni di clienti, i sapori tradizionali piacciono - racconta Dario Malandugno, il proprietario del ristorante Uva d’Oro - L’usanza di mangiare a casa sta scomparendo sempre di più: la vita di tutti i giorni è sempre più frenetica, e la gente, specialmente sotto le festività, vuole riposarsi sotto tutti gli aspetti, anche in cucina. Non posso sapere quanti coperti saranno occupati domenica, perché per scelta noi non prendiamo prenotazioni. Però credo che la maggior parte dei posti sarà occupata, visto che spesso ospitiamo turisti che magari passeggiando per il centro storico vengono a mangiare un boccone da noi».
Le occasioni di passeggiare sotto i portici della via Emilia, a Pasqua e Pasquetta, scarseggeranno, visto che, come ormai da prassi, verrà a piovere.

IL METEO NON FERMA I TURISTI
E non poco. Ma il meteo non ha evidentemente fermato i turisti.
«Si sa che Pasqua è famosa per le gite fuori porta, e mi pare che Modena sia stata una meta abbastanza gettonata. O almeno così mi pare, visto il numero di prenotazioni che ho ricevuto - dichiara Stefano Corghi, proprietario dell’osteria Santa Chiara e del ristorante Il Luppolo e l’Uva - Io sono al completo, e la maggior parte delle persone che verranno qui non sono modenesi. Molti abitanti delle città limitrofe sono incuriositi dalla nostra bella Modena e dal suo territorio, che è vasto e variegato. I clienti che hanno scelto di venire a consumare nel mio locale, lo hanno fatto soprattutto per l’identità delle sue ricette: noi proponiamo pietanze tradizionali attraverso gli occhi di chi questo territorio lo vive ogni giorno».
A Modena e provincia, dunque, sembra impossibile provare a mangiare qualcosa che non vada accompagnato per forza con un calice di rosso. Lambrusco docet. E invece no. A stravolgere l’abitudine e a portare una boccata d’aria fresca su questo panorama così tradizionalista ci ha pensato il team di Zooky, proponendo come antipasto delle focacce di patate arrostite e lardo di patanegra, come primo i tagliolini con mascarpone, carciofi e zafferano, per secondo un cosciotto d’agnello e, per finire, una fetta di colomba pasquale nel tiramisù.
«Abbiamo ideato questo menù per provare a darci un tono ed evitare di essere conosciuti solo come un locale serale che fa i drink - spiega Gianpaolo Riccardi, il proprietario - Qui abbiamo anche un’ottima cucina, oltre che un viavai di movida notevole. Ci piace spaziare in più ambiti possibili. Speriamo in questo modo di conquistare i palati di tutti anche durante questa Pasqua 2024».
E la tradizione riguarda anche i dolci tipicamente pasquali. Segnala infatti Confesercenti: aLa colomba pasquale artigianale simbolo della festività di Pasqua - commenta Daniele Mariani - rimane sempre la prima scelta».