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Raccolta rifiuti

Modena, Muzzarelli bacchetta i candidati: «Sul porta a porta si va avanti»

Gabriele Farina
Modena, Muzzarelli bacchetta i candidati: «Sul porta a porta si va avanti»<br type="_moz" />

Il sindaco esclude il ritorno ai cassonetti proposto da Mezzetti e Negrini Hera blinda l’inceneritore: «Impianto più avanzato al mondo per trattare i rifiuti»

30 marzo 2024
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Il sindaco blinda il porta a porta (con buona pace di Mezzetti), Hera conferma l’inceneritore. Si presenta nel segno della continuità il nuovo impianto di riciclo delle plastiche rigide che sorgerà proprio dinnanzi al termovalorizzatore. Sarà operativo nel giugno 2026 e contribuirà a sessanta assunzioni. «Rappresentano un elemento importante - ha detto ieri il sindaco Gian Carlo Mezzetti nella sede Hera di via Cavazza - e si inserisce nella traiettoria di tutte le imprese di valore che sul nostro territorio continuano a investire, allargarsi e garantire occupazione buona».

Positive non appaiono per Muzzarelli le uscite pubbliche dei candidati sindaco Luca Negrini (centrodestra) e Massimo Mezzetti (centrosinistra) sul sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta: il primo ha annunciato il ritorno al vecchio sistema, il secondo ha ipotizzato la reintroduzione di piccoli cassonetti nelle realtà in cui la raccolta porta a porta è più difficile, come nei quartieri in cui ci sono tanti condomini. «Ci sarà una riflessione di tutti e due - la previsione del sindaco - credo che Mezzetti non abbia quell’idea. Penso soprattutto che il percorso avviato abbia contrattazioni e risultati talmente alti da un punto di vista ambientale che la riflessione del ritorno al passato sia un errore». Ecco dunque la seconda “stoccata” di Muzzarelli a Mezzetti dopo la vicenda del sottopasso Morane, che ha visto il candidato del centrosinistra frenare sul tunnel, considerando che il futuro della Modena-Sassuolo potrebbe essere diverso dalla linea attuale. Una posizione che “spegne” anche il carbone portato dalla Befana Comunista a Hera per la raccolta porta a porta e l’inceneritore. Rifondazione ha invocato la chiusura dell’impianto «prima della scadenza della concessione del 2032». Per Orazio Iacono, amministratore delegato di Hera, non se ne parla: «I termovalorizzatori sono oggi gli impianti più avanzati al mondo per il trattamento e il recupero dei rifiuti, quindi fin quando non ci saranno tecnologie migliori noi andremo avanti con questi».

Il termovalorizzatore fornirà energia all’impianto di via Cavazza per far rivivere la plastica rigida partendo da formati compresi «dal vasetto al paraurti». L’esempio è di Carlo Andriolo, amministratore delegato di Aliplast. La società (controllata da Hera) ha dato il via allo stabilimento da cinquanta milioni di euro con sette milioni e settecentomila euro in arrivo dal Pnrr. Il termine del cantiere è previsto entro la fine del 2025, l’inizio delle operazioni entro il giugno 2026. Le plastiche rigide potranno essere consegnate sia dalle aziende sia dai cittadini. «Il giro del conferimento sarà come quello attuale» ha aggiunto Andriolo. Nell’impianto (che prenderà acqua dal depuratore) saranno trattate plastiche provenienti (per esempio) da elettrodomestici e automobili. Si potranno produrre fino a trentamila tonnellate all’anno di polimeri riciclati. «La plastica sarà riportata a un livello qualitativo tale da poter essere riutilizzata dall’industria», ha concluso Andriolo.l

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