Gazzetta di Modena

Modena

La protesta

Grande distribuzione, scatta lo sciopero a Sassuolo: «Contratto scaduto e lavoro più precario»

di Stefania Piscitello
Grande distribuzione, scatta lo sciopero a Sassuolo: «Contratto scaduto e lavoro più precario»

Presidio di Cgil, Cisl e Uil davanti a Pam Panorama. Coinvolte numerose sigle tra cui Esselunga e Famila

3 MINUTI DI LETTURA





SASSUOLO. In tanti ieri, dopo avere preso il carrello della spesa ed essersi diretti verso l’ingresso principale del Panorama, hanno fatto retromarcia, mentre i lavoratori e i rappresentanti sindacali in sciopero li ringraziavano per la solidarietà.
«C’è un’altissima adesione allo sciopero. Ieri abbiamo fatto un volantinaggio serrato su tutta la provincia di Modena con oltre 50 delegati solo della Cgil su tutte le insegne, mattina e pomeriggio. Si parla di aziende associate che stanno facendo profitti: nel bricolage + 29 per cento, Ikea un + 2 per cento, grande distribuzione +3,8 per cento».

LA VOCE DEI SINDACATI
A parlare è Cinzia Pinton, segreteria Filcams Cgil Modena. Ieri mattina erano oltre cinquanta le persone a manifestare davanti al centro commerciale. Lo sciopero nazionale di otto ore è stato proclamato dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
«Le lavoratrici e i lavoratori della distribuzione moderna organizzata – così una nota – da 51 mesi non vedono rinnovato il loro contratto nazionale di lavoro. In due giornate di trattativa non stop (26 e 27 marzo), Federdistribuzione ha posto condizioni inaccettabili».

LO SCIOPERO
Lo sciopero interessa gli addetti di grandi catene di distribuzione quali, Metro, Ovs, Esselunga, Zara, Kiko, Conbipel, Conforama, Pam Panorama, Obi, Acqua & Sapone, A&O, Unes, Famila, iN’s Mercato, Ikea, Max Mara, Kasanova, Douglas, Brico Center, MARR, Lidl, Arcaplanet, Tecnomat.
«Federdistribuzione – continua la nota – sta sabotando il rinnovo. Pretende che un lavoratore precario sia ancora più ricattabile, applicandogli una estrema flessibilità che va oltre i limiti di legge, attraverso l’estensione dei contratti a termine oltre i 24 mesi». E ancora Federdistribuzione secondo i sindacati «inseguendo un modello che non ha nulla né di etico né di buona organizzazione del lavoro, aggredisce la professionalità dei suoi dipendenti cercando di classificare ai livelli più bassi le lavoratrici e i lavoratori che hanno responsabilità all’interno di un negozio, di un punto vendita ecc...».
Il presidio di ieri davanti al Panorama, a cui hanno partecipato gli addetti di tutte le insegne coinvolte, per un paio d’ore – dalle 10 alle 12 – ha affollato l’ingresso del centro commerciale di via Archimede. Tra i clienti c’è stato chi si è fermato, si è informato e ha deciso di tornare indietro a sostegno della causa. Sul posto è arrivato anche Matteo Mesini, candidato sindaco per il Pd di Sassuolo alle prossime elezioni. Presente anche Filippo Simeone, segretario regionale Giovani Democratici, e Daniele Dieci, segretario Cgil Modena.
«Questi – così Laura Petrillo, segretaria Filcams Cgil Modena – sono gli stessi lavoratori che le stesse imprese hanno definito “eroi” nel periodo del Covid, perché insieme al settore sanitario non si sono mai fermati né hanno mai arretrato. Oggi si decide di non dargli il contratto nazionale, che significa avere condizioni più sfavorevoli, rischiare di abbassare quello che è il loro potere d’acquisto e pretendere di flessibilizzare sempre più questo settore e renderlo più povero».