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Luca Negrini: «Polizia locale impiegata male, agli agenti taser e altri compiti»

di Luca Gardinale
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Il candidato del centrodestra spiega alcuni temi della campagna: «Servizi e viabilità devono migliorare. Il problema rifiuti è una emorragia»

02 aprile 2024
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MODENA. Non c’è solo la sicurezza nei temi della campagna elettorale di Luca Negrini, candidato del centrodestra, che oggi anticipa alcuni passaggi chiave che saranno oggetto di attenzione nelle settimane che porteranno al voto.

Negrini, tre priorità per Modena.

«Sicurezza, servizi, viabilità».

Partiamo dalla sicurezza, tema con cui lei nei giorni scorsi ha fatto i conti direttamente, venendo colpito con un martello nel tentativo di difendere una donna da un aggressore. Un sindaco ha le armi spuntate di fronte alla criminalità o si può fare qualcosa?

«Il sindaco può e deve fare la sua parte. Occorre un cambio totale della gestione degli uomini e delle donne della polizia locale che passa tramite l’aggiornamento della metodologia di impiego degli agenti. Guardi, il numero è quasi in linea, per l’esattezza poco sotto, i paramenti richiesti. Semplicemente vengono male impiegati. Occorre aprire ai volontari solo in quei servizi che non implicano la necessaria presenza di agenti di polizia locale come, ad esempio, gli attraversamenti pedonali a ridosso delle scuole che occupano quasi tutto il personale di servizio nella prima parte della giornata. Quello è uno dei servizi che dobbiamo far svolgere ai tanti volontari che hanno voglia di aiutare, ma che non possono sostituire un personale formato volto a garantire la sicurezza. Allo stesso tempo, i nostri agenti devono anzitutto essere equipaggiati con gli strumenti necessari - dato che la divisa purtroppo non è più un deterrente - e uno di questi è sicuramente lo strumento taser che garantisce in primis la sicurezza degli stessi operatori».

Un ruolo lo svolge anche Roma.

«È chiaro che occorre un costante e continuo dialogo con il Governo centrale; dialogo che per funzionare, però, non può essere contaminato dalle idee politiche. Un sindaco indossa la fascia tricolore con lo stemma della città e non del partito di appartenenza e questo deve essere il punto cardine quando si dialoga con tutti i livelli delle istituzioni al netto dei colori politici che rappresentano e nel solo interesse dei cittadini modenesi».

Uno dei nodi principali in città è il sistema di trasporti pubblici. Come rendere il servizio più efficiente? Cosa pensa del futuro della linea Modena-Sassuolo?

«Il nostro compito è quello di garantire servizi efficienti e sicuri, in modo che i cittadini possano poi scegliere in base alle loro esigenze tra il trasporto pubblico e quello privato. Modena ha un trasporto pubblico estremamente carente e che non rappresenta una valida alternativa al trasporto privato. Corse saltate e con una frequenza ridotta, mancanza di un servizio strutturato, carenza di personale ed anche insicurezza. Questi sono i problemi da risolvere e su cui concentrare risorse e progetti per i prossimi cinque anni. La giunta uscente si è concentrata su monopattini e piste ciclabili su carreggiata, come fossero la soluzione per tutti e per tutte le situazioni pretendendo di imporre un modo di muoversi in città. Noi punteremo a garantire i servizi per far sì che i modenesi possano effettivamente scegliere tra il trasporto pubblico e quello privato in base alle loro esigenze e priorità. Tra i servizi includiamo anche la manutenzione di strade e piste ciclabili che è stata, a nostro parere, molto deficitaria, crediamo per mancanza di una programmazione degli interventi».

Gigetto è un problema?

«Sulla linea Modena-Sassuolo non intendiamo stravolgere la città con opere finalizzate a realizzare altri sottopassaggi per la linea ferroviaria che unisce le due città. Quello di via Panni, da poco inaugurato, presenta limitazioni inevitabilmente dovute alla sua ubicazione in un luogo densamente abitato, quindi spazi limitati di manovra, carreggiate estremamente ridotte e pericolose per ciclisti, oltre che difficili da percorrere per gli autobus. La linea ferroviaria è scarsamente utilizzata a causa della lentezza e dei ritardi che non rendono questo trasporto attrattivo per i pendolari, oltre a creare importanti problemi al traffico cittadino con rallentamenti nei punti di intersezione che sono anche causa di inquinamento. Il sottopasso di via Panni, oltre a presentare gli evidenti limiti nella realizzazione che ho evidenziato, non risolve i problemi delle intersezioni con altri punti della città. L’opera è già stata realizzata e sono stati spesi 7 milioni di euro, quindi abbiamo la possibilità di scegliere tra due possibilità di utilizzo: la prima e usare quell’opera facendo in modo che la linea ferroviaria si fermi lì e da lì ci siano altri mezzi (navette-autobus) che portino i pendolari nelle varie parti della città. Tutto va attuato solo dopo avere dialogato con i residenti della zona perché si impatti il meno possibile con la loro quotidianità. Le intersezioni con la linea ferroviaria andrebbero così eliminate per lasciare spazio a corsie preferenziali per gli autobus in modo da agevolarne lo spostamento in città e renderlo più veloce».

E la seconda?

«È evidenziata anche negli studi di fattibilità presentati da aMo in consiglio comunale nel luglio scorso, è quella di sostituire il treno con un tram evitando così i passaggi a livello che sarebbero sostituiti con normali semafori. La giunta ha deciso di procedere con il sottopasso di via Panni senza considerare questa possibilità e secondo noi questo è stato un grave errore che non intendiamo ripetere».

Passiamo ai rifiuti: se sarà eletto è lecito aspettarsi un addio al porta a porta?

«In questo momento Modena vive un’emorragia in termini di problematiche relative a questa gestione dei rifiuti che non può essere assolutamente la soluzione. Bisogna anzitutto ricordare che, prima dell’avvio del nuovo sistema di raccolta, i modenesi differenziavano già nella percentuale del 60%. Pensare che tutti i disservizi con cui fanno i conti quotidianamente i cittadini e i costi aggiuntivi che superano abbondantemente il milione di euro hanno portato ad un 14% in più di differenziata, mostra chiaramente come ci si poteva e doveva arrivare in modo più graduale e con un’attività di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata che il Comune ed Hera non hanno fatto prima dell’avvio di questa modalità. Occorre andare incontro al cittadino anche in termini di riduzione della Tari e prima di tutto garantire un servizio efficiente: ad oggi non è così».

Il centrodestra modenese si presenterà alle elezioni diviso: la coalizione è compatta su di lei, ma la lista civica della prof. Modena potrebbe togliere voti soprattutto a voi. Un’occasione persa?

«Francamente è corretto dire che il centrodestra si presenta compatto e la coalizione che mi sostiene ne è la dimostrazione. Ci sono altri candidati che sono al di fuori dello schieramento del centrodestra e del centrosinistra a cui rinnovo il mio in bocca al lupo ma, più che parlare di occasione perse, parlerei di normali scelte politiche».

Oltre alle forze politiche della coalizione, ci sarà anche una lista civica Negrini sindaco? Da chi sarà composta?

«Stiamo lavorando con il tessuto sociale, imprenditoriale e delle professioni per comporre una lista civica che guardi al futuro di Modena e che non sia collocata strettamente all’interno delle normali logiche politiche. La lista civica guarda in direzione di tutti coloro che puntano al cambiamento, ma non si riconoscono negli schieramenti partitici che compongono la coalizione».

Di fronte alle vostre critiche sulla “poca modenesità” del candidato del centrosinistra, Mezzetti ha replicato facendo notare che lei è “un candidato imposto proprio da Roma e dalle logiche di palazzo a costo di dividere la loro coalizione”. Vuole rispondere?

«Non occorre ritornare su quello che di fatto è stato uno scambio di inizio campagna abbondantemente superato. Mi piace l’idea di un confronto, anche appassionato, ma sempre e solo sui temi volto a portare al centro la politica e il bene di Modena. Vogliamo andare in direzione dei modenesi raccontando la nostra visione del futuro e l’idea che noi abbiamo della città. Questa è la nostra priorità e questo è quello che faremo quotidianamente fino all’ultimo giorno di campagna elettorale». l

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