Modena, i residenti di via Panni: «Biciclette a rischio e stop dopo il tunnel: 7 milioni di euro buttati»
I dubbi su viabilità e corsia ciclabile dopo l’inaugurazione del sottopasso
Qualcuno resta un po’ spiazzato, e con la macchina cerca di stare esattamente all’interno della corsia, mentre qualcun altro semplicemente... inveisce contro i progettisti. E poi c’è chi fa notare che in Europa è così un po’ dappertutto, quindi è solo una questione di cultura, ma c’è anche chi avrebbe trovato opportuna una campagna d’informazione per illustrare una novità che dalle nostre parti non è particolarmente diffusa. Al centro c’è il nuovo sottopasso di via Panni, e in particolare la nuova segnaletica che ha diviso la strada - già piuttosto stretta - in 4 corsie: due (una per senso di marcia) per le auto e altrettante per le biciclette, anche se non si tratta di corsie riservate, dal momento che alle auto, in assenza di bici, è consentito circolare anche sull’altra corsia.
Resta il fatto che la novità, che segue l’esempio delle ciclabili in corsia di via Morane e via Emilia ovest, ha creato parecchi grattacapi agli automobilisti che ogni giorno percorrono via Panni, tanto che sono centinaia i messaggi arrivati in redazione dopo l’articolo di ieri in cui la Gazzetta ha illustrato la situazione.
«OPERA INUTILE»
Una situazione che ha lasciato perplessi diversi residenti, come conferma Sauro Colombini, uno dei protagonisti della battaglia del quartiere contro il sottopasso: «Adesso che il tunnel c’è - alza le braccia - possiamo ribadire quello che abbiamo sempre detto, cioè che si tratta di un’opera inutile e dispendiosa per il denaro pubblico. Io ho sott’occhio tutti i giorni la viabilità della zona del sottopasso, e posso dire che la situazione della viabilità non è affatto migliorata. Semmai - incalza - migliorerà quando sarà realizzata l’unica opera importante, ovvero la rotatoria tra la via Giardini, via dello Zodiaco e stradello San Giuliano». Tornando al sottopasso, il rappresentante dei residenti trova la ciclabile in corsia «pericolosa, così come quella di via Morane, e a dimostrarlo è il fatto che ogni giorno si vedono le auto e i furgoni invadere abbondantemente la corsia in cui circolano le biciclette».
Un’altra cosa che non funziona, secondo i residenti, è il fatto che chi esce dal tunnel, procedendo in direzione Giardini, si trovi subito a dover frenare per dare la precedenza alle auto che circolano all’interno della rotatoria. «Ma di cose che non vanno ce ne sono parecchie - ribadisce Colombini - a partire dai dossi: oltre a quelli che sono stati messi, noi ne avevamo chiesto uno in uscita dal tunnel, andando verso via Salvo D’Acquisto, in corrispondenza del centro sociale anziani e orti. Ebbene, lì il dosso non è stato messo, ma è stato semplicemente... eliminato l’attraversamento pedonale, con le strisce spostate più avanti. Insomma - chiude il rappresentante dei residenti - i problemi connessi a questa opera sono davvero tanti, ma la cosa che ci dà più amarezza è il fatto che siano stati spesi quasi sette milioni di soldi pubblici per tutto questo».