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«Bene la nuova linea per Marzaglia, ma serve la bretella autostradale»

Ernesto Bossù
«Bene la nuova linea per Marzaglia, ma serve la bretella autostradale»

Marmo (Cna): «Ben vengano tutte le infrastrutture per far crescere il distretto ceramico»

03 aprile 2024
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Un piano vecchio di 12 anni, un iter ancora più lungo, i costi che sono raddoppiati. Poco importa: la linea ferroviaria destinata al traporto merci Dinazzano-Marzaglia si farà, come anticipato ieri dalla Gazzetta, e chi vive il territorio esulta.

Saverio Marmo, responsabile per Cna del distretto ceramico, è positivo: «Si tratta di un segnale che viene dato agli attori del territorio, dalle piccole imprese passando per quelle medie fino ad arrivare alle più grandi, cioè che qui, in Emilia-Romagna e nella provincia di Modena, si investe».

Non è un problema se la linea «non tocca direttamente le Pmi che Cna raduna», perché, in fin dei conti, è prioritario lanciare quel messaggio di collaborazione tra istituzioni e imprese. Marmo spera che questa sia «la prima di una serie di infrastrutture che devono essere sbloccate, su tutte il raddoppiamento della Pedemontana e la Bretella Campogalliano-Sassuolo. Opere utili al territorio e a chi lo rende vivo», chiosa il responsabile per il distretto ceramico della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa.

In tal senso, «è utile promuovere tavoli di lavoro interprovinciali, di modo che le istituzioni e gli attori privati si riescano a confrontare su un terreno un po' più ampio, soprattutto se vengono coinvolte due diverse province come in questo caso», conclude Marmo.

Lo ricordiamo, il progetto della linea ferroviaria Dinazzano-Marzaglia costerà 120 milioni di euro rispetto ai 55 milioni preventivati nel progetto, ancora attuale, redatto 12 anni fa. La nuova bretella sarà a binario unico a scartamento standard, ovvero vi potranno passare treni di qualunque dimensione. Il progetto è in fase di valutazione anche da parte di Rete Ferroviarie Italiane: sarà lungo 16 chilometri e correrà sulla sponda reggiana del fiume Secchia.

La realizzazione della bretella ferroviaria interessa i due scali, quello reggiano e quello modenese, che complessivamente movimentano circa 4,7 milioni di tonnellate all'anno. Numeri enormi che, tuttavia, non possono ancora definire quanta merce viaggerà sulla nuova linea, essendo questa materia di studio in un nuovo documento che si andrà a redigere prossimamente.