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La vicenda

Campogalliano, chiama la polizia per fare denuncia ma finisce per essere lui l’arrestato

Campogalliano, chiama la polizia per fare denuncia ma finisce per essere lui l’arrestato<br type="_moz" />

Il 65enne era in auto con l’ex compagna, a cui però non poteva avvicinarsi

04 aprile 2024
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CAMPOGALLIANO. Chiama la polizia perché qualcuno gli aveva ammaccato la macchina mentre era parcheggiata. Ma poi finisce per essere lui l’arrestato. L’episodio singolare è accaduto martedì pomeriggio nell’area di servizio Campogalliano ovest, sull’A22.

COSA E' SUCCESSO
Erano le 15.45 circa quando un 65enne, originario di Bari ma residente a Canazei (in Trentino) ha dato l’allarme dopo aver ritrovato l’auto danneggiata nel parcheggio, da parte di qualcuno che poi era scappato. Sul posto è subito sopraggiunta la polizia Stradale di Modena Nord. Che però non ha solo avviato le ricerche del danneggiatore. Facendo verifiche sull’identità dell’uomo, ha scoperto che era gravato dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex compagna, nell’ambito di un codice rosso attivato per maltrattamenti aggravati. Solo che la donna, una 38enne, stava viaggiando in macchina con lui e con i loro due bimbi. Lei ha spiegato che si trovava lì di sua volontà, senza costrizione, perché voleva fare il viaggio verso Bari con lui e i bambini. Pare infatti che la coppia in quest’ultimo periodo si stia riappacificando. Però l’articolo 387 bis del Codice penale è chiaro: l’arresto è obbligatorio per chi viola un divieto di avvicinamento.

IN TRIBUNALE
Così dunque è stato per il 65enne, che ieri mattina difeso dall’avvocato Marco Carlino (in sostituzione di Nadia Ianes) è comparso davanti al giudice Roberto Mazza per la direttissima. Lo stesso pm Monica Bombana ha chiesto la scarcerazione per il 65enne, non ravvisando l’esigenza di applicare alcuna misura cautelare nei suoi confronti, dato che la compagna era in macchina con lui senza alcuna costrizione. E così ha ribadito l’avvocato. Il giudice ha convenuto: pur convalidando l’arresto, ha rimesso in libertà l’uomo, con processo rinviato al 26 giugno. Ovviamente resta il divieto di avvicinamento: la compagna dovrà trovare un modo diverso per andare in Puglia.