Gazzetta di Modena

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L’iniziativa

Carpi, sit-in con gli occhiali da sole: «Siamo tutti Andrea Saltini»

Gabriele Canovi
Carpi, sit-in con gli occhiali da sole: «Siamo tutti Andrea Saltini»

In 100 davanti a Sant’Ignazio per mostrare vicinanza all’artista

08 aprile 2024
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L’invito era di presentarsi davanti alla chiesa di Sant’Ignazio con gli occhiali da sole, segno distintivo se ce n’è uno dell’artista Andrea Saltini. L’obiettivo era mostrare solidarietà al pittore che ha realizzato la mostra accusata di blasfemia dopo l’aggressione subita, ma anche manifestare «per le libertà di tutti e per il diritto di esprimere le proprie opinioni».

In 100 hanno risposto presente e, così, ieri pomeriggio il tratto di corso Fanti davanti al Museo diocesano si è riempito per un sit-in durato quasi due ore. Poche parole – quelle del sindaco Alberto Bellelli e della moglie di Saltini, Giulia Marenzi, oltre a un messaggio dello stesso artista– perché contava la presenza. Contava esserci, essere lì.

«Questa piazza – ha detto Giulia con gli occhi pieni di commozione – ha un valore enorme. È una piazza che vuole essere libera di dare la propria opinione e che lo fa senza usare i modi violenti scelti e utilizzati da chi contesta».

Poi è stata la volta del sindaco Bellelli: «Ricordo molto bene – ha detto – l’orgoglio che ho provato il giorno dell’inaugurazione, vedendo il Museo Diocesano gremito di persone e sentendo i commenti dei visitatori, entusiasti per la qualità della mostra. E ricordo il giorno dopo: l’articolo di denuncia apparso su una testata online con la pretesa di dare una lettura univoca alla mostra stessa. Pretendevano che l’opinione del singolo schiacci quella degli altri. Riflettere sui limiti del dissenso è quello che ci ha chiesto Andrea dopo l’accaduto, e conoscendolo non l’ha fatto per chiudere una pagina, per dimenticare, ma per capire e per continuare a cercare, come ogni artista fa».

Infine, il testo scritto da Saltini e letto da un amico: «È dura ma mi sto riprendendo. Nonostante le incomprensioni, i tanti insulti ingiustificati, le offese, e le minacce, dall’inizio di questa storia mi sono reso disponibile al dialogo, al confronto, con tutti. Come risposta ho ottenuto: offese, minacce, querele, diffamazione, rosari riparatori, esorcismi e in fine un’aggressione. Con l’invito ad abbassare i toni, gran parte dei contestatori ha invocato il diritto a quella stessa libertà di espressione che in tutti i modi fino ad ora tentano di ostacolare: la mia libertà! Continuano, anche in questo momento. Come artista sono incompreso: pace. Come uomo faccio del mio meglio per ritrovare fiducia nei rapporti con gli altri, per riportare al centro la normalità delle cose».