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Sisma 2012

Medolla, morti nel crollo dell’Haemotronic: le famiglie saranno risarcite

Serena Arbizzi
Medolla, morti nel crollo dell’Haemotronic: le famiglie saranno risarcite

La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado

09 aprile 2024
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Medolla Confermati in sede civile la responsabilità e il dovere di risarcire da parte di Haemotronic nei confronti di due vittime del crollo, avvenuto in quel terribile 29 maggio del 2012, quando il terremoto mise in ginocchio la Bassa.

Le due famiglie per le quali è stata pronunciata la nuova sentenza da parte della Corte d’Appello di Bologna sono quelle di Biagio Santucci e di Giordano Visconti, deceduti dopo il crollo della Haemotronic di Medolla. Le due cause di risarcimento sono state riunite e, nella primavera del 2022, dieci anni dopo il terribile sisma, arrivò la decisione del tribunale di primo grado di Modena.

RIBADITO IL GIUDIZIO

Il giudice Michele Cifarelli accolse in pieno le istanze dei difensori: lo studio Virgili, composto da Tullio, Giorgio e Chiara Virgili, che rappresenta i numerosi componenti della famiglia di Santucci, mentre Patrizio ed Emanuele Guarino assistono i famigliari di Visconti. I risarcimenti ammontarono a 952mila e 100 euro per la famiglia Santucci e 512mila e 300 euro per il fratello e la madre di Giordano Visconti. Un risultato accolto come una vittoria dai parenti dei due lavoratori deceduti nel crollo, dopo anni di profonda sofferenza. La Haemotronic presentò appello e la Corte di Bologna, lunedì, si è pronunciata in merito.

La Corte, presieduta da Maria Cristina Salvadori, ha condannato Haemotronic a pagare oltre 670mila euro come risarcimento per la famiglia di Biagio Santucci. Per quanto riguarda, invece, la famiglia di Giordano Visconti, Haemotronic è stata condannata al pagamento di 526.876 euro. Il tutto con gli interessi sul capitale dovuto dalla pubblicazione della sentenza fino al pagamento.

La decisione della Corte d’Appello ricalca quanto affermato nella sentenza di primo grado: dal 20 maggio 2012 lo scenario mutò, infatti, dal punto di vista della “storia sismica” del territorio. L’attività sismica, infatti, come si concluse sulla base della perizia effettuata, era proseguita incessantemente.

«MOLTO SODDISFATTI»

In particolare, nella settimana successiva al terremoto del 20 maggio si verificarono ancora scosse, ben percepite dalla popolazione, già spaventata dal terremoto del 20, con due scosse principali il 25 e il 27 maggio. In più, il susseguirsi di due terremoti di magnitudo vicina a sei in una decina di giorni non sarebbe da considerarsi eccezionale, secondo quanto argomentato nella sentenza.

In questa situazione si trasse la conclusione che “la valutazione del rischio sismico non poteva più essere quella “storica”, essendo il panorama di riferimento radicalmente mutato, e tale da non poter consentire a nessuno di escludere la possibilità di ulteriori scosse di intensità vicina alla prima, con epicentro in zone limitrofe».

«Ci riteniamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – afferma l’avvocato dei famigliari delle vittime, Tullio Virgili – Anche la Corte d’Appello ha riconosciuto che, se vi fosse stata maggiore attenzione nei confronti dell’incolumità dei dipendenti, molto probabilmente questa tragedia sarebbe stata evitata». 

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