Gazzetta di Modena

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Il lutto

Modena piange Tamara Valenti, l’artista della cucina e dei dolci

Marco Costanzini
Modena piange Tamara Valenti, l’artista della cucina e dei dolci

Fu maestra di Marchini e Bottura alla Petronilla, poi aprì la Torteria in via Selmi

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MODENA. Dolcezza ed eleganza erano i suoi tratti distintivi, gli stessi che migliaia di modenesi hanno ritrovato nei suoi dolci, delizie a cui non si sapeva resistere. Così come la sua vitalità e simpatia si trasferivano nell’esplosione di gusti dei manicaretti che sfornava.
Tamara Valenti, la “regina delle torte”, è morta ieri a 77 anni, lasciando un grande vuoto in tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incrociarla nel loro cammino e che la ricorderanno per sempre con riconoscenza e affetto per quanto ha dato a tutta la città di Modena. Prima con la cucina, poi con i dolci, in particolare le torte. La sua arte.


LA TORTERIA
Fu proprio lei, nel 1997, ad aprire la Torteria in via Selmi, inedito “salotto” cittadino da Mitteleuropa affacciato su piazza Grande in cui gustare ogni tipo di prelibatezza creata con maestria dalle sue mani, sorseggiandovi assieme un tè o un caffè. E fu sempre lei, negli anni Ottanta, ad aprire la scuola di cucina Petronilla, facendo da maestra a mezza Modena, come amava ricordare sorridendo, anche a due cuochi in erba ora diventati chef stellati come Luca Marchini e Massimo Bottura.

Tamara e la cucina, in fondo, erano un tutt’uno. «Cucinare, per lei, era un vero atto d’amore, spiega la figlia Cecilia, biologa nutrizionista a cui ancora oggi tanti pazienti ricordano come la mamma abbia insegnato loro cucinare: «Conserverò per sempre nei ricordi questa immagine molto intima e tenera di lei sempre impegnata in cucina, sin da quando ero una bambina».

LA SUA STORIA
Bambina era anche Tamara quando rimase folgorata dalla cucina, ereditando la passione dalla nonna, che gestiva il famoso ristorante “Al Graspo de Ua” a Venezia. Così, sin dai tempi delle scuole elementari, imparò a fare la pasta a mano e sfornò le sue prime lasagne, grazie anche alla cucina in miniatura che il nonno le aveva costruito per permetterle di cimentarsi ogni giorno ai fornelli. Infanzia e adolescenza le visse a Bolzano e proprio le sue radici altoatesine, in futuro, le avrebbero dato l’illuminazione di realizzare la Torteria a Modena.

All’ombra della Ghirlandina Tamara arrivò a 18 anni, ma prima di stabilirvisi per tutto il resto della vita affinò ancor più la sua arte culinaria nella prestigiosa scuola Cordon Bleu di Roma. La passione per la cucina divenne pian piano maestria, conoscenza sapiente dei segreti di un’arte che Tamara non ha mai voluto tenere solo per sé, desiderosa di tramandarla e nobilitarla ulteriormente. Curò dunque trasmissioni nelle reti televisive locali, scrisse diversi libri tra cui anche un’enciclopedia della tavola con il giornalista Sandro Bellei. Fino all’apertura della scuola di cucina Petronilla. I suoi piatti non solo deliziavano il palato, ma lo stregavano. Anche quello del tenorissimo Luciano Pavarotti: «Andava matto per il pollo al limone della mamma – ricorda ancora Cecilia – e in cambio le regalava le frittelle di baccalà fatte da lui. Tutta la famiglia Pavarotti era amica dei miei genitori, e il padre del maestro cantò anche al loro matrimonio».

UN'IDEA VISIONARIA
Da visionaria quale era, Tamara nel 1997 si fece pioniera di un’idea innovativa per Modena, aprendo la Torteria. «I clienti, all’epoca, cercavano locali in cui essere “coccolati” e lei li incantava con la sua dolcezza, tanto da diventare un punto di riferimento. Mamma era piena di vita, elegantissima e istrionica, dal carattere forte ma amata da tutti per la sua simpatia». La Torteria si sdoppiò, approdando anche in via Emilia centro, per poi tornare solo in via Selmi, dove tuttora si trova, portata avanti da 6 anni da Michelina Savignano e dalla figlia Alessandra: «Era proprio l’8 aprile quando la rilevammo – racconta Michelina – lo stesso giorno in cui ci ha lasciato Tamara e anche quello in cui è nata mia figlia, oggi 36enne. Tamara ha lasciato un’impronta indelebile in ciascuno di noi. Se ne è andata una persona speciale, bella e generosa, una donna che colpiva dritto al cuore con il suo sorriso pieno di luce, con i suoi colori gioiosi indossati sempre con divertita disinvoltura, le sue mirabili torte capaci di conquistare anche i palati più esigenti. Tamara mancherà a chiunque abbia avuto il piacere di incontrarla almeno una volta».
Il funerale di Tamara Valenti sarà celebrato alle 15.30 di oggi nella chiesa di San Biagio, in centro storico a Modena. Oltre a Cecilia, Tamara lascia l’altro figlio Gianmaria e le tre nipoti che amava tanto, Rebecca, Margherita e Alice. l