Il castello di Serravalle è modenese: acquistato dalla famiglia Giuliani di Zocca
Originari di Montombraro e adesso proprietari dell’edificio del 1200
ZOCCA Il Castello di Serravalle, nel comune bolognese di Valsamoggia, torna in mani italiane. Dopo una breve parentesi americana, la famiglia Giuliani di Montombraro di Zocca ha “riconquistato” l’antico immobile, di cui si hanno notizie fin dal 1200, e ora punta a rilanciarlo.
PALAZZO BOCCAFIERRO
Ad oggi, Palazzo Boccadiferro, dal nome della famiglia nobile che l’ha posseduto fino all’Ottocento, è utilizzato per eventi culturali e matrimoni, ma, come racconta Roberto Giuliani «abbiamo in mente dell’altro, tanti progetti su cui ancora non vogliamo sbilanciarci. L’immobile, anche se privato, ha ovviamente un enorme valore storico; dunque, prima di intervenire servirà il via libera da parte della soprintendenza. Abbiamo ancora le mani un po’ legate, l’acquisto è fresco e servirà ancora un po’ di tempo. La consapevolezza dell'unicità di questo borgo e, nello specifico, di palazzo Boccadiferro ci ha spinti a compiere questo importante ed ambizioso passo. Il sentimento che ci ha accompagnati in questa decisione è l'affetto e il profondo legame con la terra in cui viviamo, è per noi grande fonte di orgoglio aver "riportato" il castello in Italia».
LA STORIA
Il Castello di Serravalle è sempre stato una zona di confine, di incontri e di scontri tra diverse popolazioni e culture. La posizione strategica di Serravalle, a metà strada tra Bologna e Modena, fu cruciale nel Medioevo quando, nel 1227, si costituì ufficialmente come comune. La sua economia agricola fiorente e la posizione geografica la resero oggetto di contesa tra le due città, con Bologna che prevalse dopo numerose battaglie, includendo la celebre battaglia di Zappolino, uno scontro epico tra guelfi bolognesi e ghibellini modenesi che vide partecipare migliaia di fanti e cavalieri. Ora, a distanza di secoli, è arrivata una nuova “riconquista” modenese, dopo la trattativa (i cui dettagli sono riservati) con la precedente proprietà: un avvocato americano che aveva acquistato l’immobile giusto qualche mese fa.
I GIULIANI
«Come famiglia – continua Giuliani – abbiamo sempre avuto a cuore il territorio, ristrutturando altri fabbricati di valore storico, certo non paragonabili a questo. Qui abbiamo voluto fare un ulteriore salto. Crediamo che una gestione a cura di persone del posto sia certamente un valore aggiunto e possa valorizzare ancora di più questo posto splendido. Acquistare un pezzo di storia del territorio da una sensazione particolare, per raggiungere l’azienda di famiglia siamo sempre passati per di qua almeno due volte al giorno e piano piano ce ne siamo innamorati. Ora si è presentata l’occasione giusta al momento giusto e non ci abbiamo pensato due volte. Lo scorcio sul borgo ha grande potenzialità, ricorda il paesaggio tipico dell'Appennino toscano. È un luogo immacolato, si è conservato bene nel tempo. Ora vogliamo renderlo fruibile e rilanciarlo per i turisti». Totalmente a misura d’uomo, visitabile a piedi in meno di un’ora, questo luogo esprime innanzitutto il fascino della sua antichità, arricchito dalle leggende, tra cui quella che parla di una sosta di Carlo Magno durante il suo viaggio verso Roma. Altra curiosità è quella che lega il Castello al celebre compositore Gioachino Rossini: a Palazzo Boccadiferro, nel 1846, si tenne il matrimonio tra lui e Olimpia Pelllisier. «Il successo della trattativa porta a riconoscere il merito a un gioco di squadra tutto italiano – conclude Roberto Giuliani - che celebra la collaborazione tra Alberto Bignardi, l’agente immobiliare Collection del gruppo Re/Max, lo Studio Legale Picozzi & Morigi di Roma (dove hanno collaborato Chiara Catalani, Nicola Picozzi e Daniele Avena) e lo studio notarile del dottor Capezzuto, per un lavoro di equipe da Napoli a Modena passato per Roma e atterrato a Serravalle».