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Codici Rossi a Modena e provincia, quasi due casi al giorno: «Più propensione a chiedere aiuto»

di Stefania Piscitello
Codici Rossi a Modena e provincia, quasi due casi al giorno: «Più propensione a chiedere aiuto»<br type="_moz" />

Ieri mattina le celebrazioni per il 172esimo anniversario della Polizia di Stato. Il questore Donatella Dosi: «Nel primo trimestre del 2024 sono stati 158»

11 aprile 2024
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MODENA Quasi due casi di Codici Rossi al giorno. Sono questi i dati relativi al primo trimestre del 2023 in provincia di Modena. Numeri, questi, forniti ieri mattina dal questore di Modena Donatella Dosi, in occasione delle celebrazioni per il 172esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, che – patrocinate dal Comune – si sono tenute al Laboratorio Aperto Modena – ex AEM.

I DATI

Presenti alla cerimonia le più alte cariche civili, militari e religiose della provincia di Modena e una rappresentanza dell’Accademia Militare e di studenti degli istituti scolastici “San Carlo” e Itis “E. Fermi”. Significativa anche la partecipazione della comunità modenese rappresentata da numerosi referenti dei gruppi di controllo di vicinato. Il questore nel suo intervento ha posto l’attenzione su alcune tematiche, con focus sulla sicurezza e in particolare sulla crescente violenza, come quella di genere e quella giovanile. Dosi ha evidenziato come le richieste dell’emissione di ammonimento siano state «quasi tutte accolte. Ben 46 da inizio anno».

E IN PASSATO...

Rispetto al 2022 lo scorso anno sono aumentati i casi di Codici Rossi, che sono stati 226.
Sul 2024 ci sono al momento i dati dei primi tre mesi: 158 casi di Codici Rossi. Un dato, quest’ultimo, in cui rientrano anche gli episodi di conflittualità domestica tra genitori, figli, o altri componenti della famiglia. Non si parla quindi solo di violenza sulle donne. Numeri allarmanti: una media di quasi due casi al giorno. Una situazione, ha sottolineato Dosi, che «richiede grandi sforzi agli uffici investigativi, in stretto raccordo con l’autorità giudiziaria». Il questore ha posto l’attenzione su un aspetto della questione: «Non è detto che questo numero in crescita sia legato a un aumento dei casi. C’è anche una rinnovata e maggiore attenzione da parte di tutti e una maggiore propensione a rivolgersi a noi».

LE RIFLESSIONI

Una riflessione, questa, che si lega intrinsecamente al tema delle celebrazioni di ieri: “Esserci sempre”, a conferma del ruolo svolto dalla polizia di Stato a difesa dei cittadini in un’ottica di sicurezza partecipata. Il questore ha voluto accendere i riflettori anche su tutti gli operatori che non lavorano sulle strade ma negli uffici, dove svolgono a pieno ritmo attività al servizio della comunità. Tutte quelle articolazioni che svolgono un lavoro altrettanto «delicato e importante ma meno evidente».
Nell’evidenziare ciò Dosi ha, ancora una volta, estrapolato alcuni numeri: «L’ufficio passaporti lo scorso anno ha rilasciato 42mila 340 documenti, con un incremento del 51 per cento rispetto al 2022, con una tendenza confermata anche in questi ultimi mesi con le stesse risorse, gestendo quindi con spirito di sacrificio una situazione di potenziale criticità».
Un plauso è stato rivolto sia ai cittadini che agli operatori, che hanno partecipato a manifestazioni e eventi in ambito provinciale – sempre in continua crescita –, che si sono svolti senza particolari problemi anche grazie a una profonda conoscenza del contesto da parte del personale della Digos e alla costante interlocuzione con i promotori.
«Ciò ha consentito una gestione attenta ed equilibrata della piazza che ha sempre incontrato – ha sottolineato il questore – anche nelle espressioni di dissenso, la grande collaborazione e correttezza da parte dei manifestanti, conferma ulteriore del senso civico e di responsabilità di questa comunità».

PROTAGONISTI

Una cerimonia particolarmente sentita, alla quale erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il prefetto Alessandra Camporota, il procuratore capo Luca Masini e il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Antonio Caterino. Prima dell’inizio delle celebrazioni, una Guardia d’Onore ha reso gli onori al prefetto di Modena. Schierati all’esterno del Laboratorio Aperto una rappresentanza della squadra Volante, della polizia stradale, del Reparto prevenzione crimine e una Unità di primo intervento. Presso spazi espositivi dedicati, la polizia scientifica e la polizia stradale hanno intrattenuto i giovani studenti coinvolgendoli in attività tecniche di specifica competenza. Nella galleria centrale del Laboratorio Aperto è stata, invece, allestita a cura dell’Ispettore in quiescenza Gianni Bettelli una mostra di divise, materiali e armamenti storici della polizia di Stato, che ha suscitato grande interesse tra gli ospiti. Grazie alla collaborazione con il Teatro Pavarotti-Freni, la cerimonia è stata allietata da intermezzi musicali eseguiti dal soprano Iolanda Massimo, accompagnata al pianoforte da Francesca Pivetta.