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Il Podere Prasiano di Marano è tra i 25 migliori agriturismi italiani

Manuel Marinelli
Il Podere Prasiano di Marano è tra i 25 migliori agriturismi italiani<br type="_moz" />

Il riconoscimento del giornale The Times

11 aprile 2024
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MARANO. “London calling” cantavano i The Clash nell’omonima e famosa canzone, letteralmente “Londra sta chiamando”. Questa volta l’appello arriva sempre dall’Inghilterra, ma è del The Times, celebre quotidiano che ha stilato una classifica con i migliori agriturismi italiani. E Marano risponde presente con il suo Podere Prasiano, nella frazione di Festà. Prodotti bio, degustazione di vini, piscina ed enorme giardino con vista sulle splendide colline: questa la ricetta vincente che Emanuela e Massimo hanno assemblato con grande cura per il dettaglio, offendo un’esperienza autentica ed elegante. Tanto che i loro clienti, dall'America al nord Europa, «spesso ritornano, a volte anche l’anno successivo perché si sono trovati bene – esordisce Massimo Cavani, gestore insieme a Emanuela – Qui trovano quell’autenticità che in altri agriturismi, penso ad esempio alla Toscana, non si trova più. Il riconoscimento del The Times ci ha reso davvero contenti, è arrivato a nostra insaputa e ci ha fatto davvero piacere. Siamo stati premiati per quello siamo realmente: un agriturismo bio che ha anche recuperato un vitigno autoctono ormai scomparso come il Festasio».

IL BIO COME FILOSOFIA
L’avventura Podere Prasiano va avanti da quattordici anni, sempre con la stessa filosofia che all’estero piace particolarmente. «Per noi il bio è una scelta di vita – continua Cavani – abbiamo insistito fin dall’inizio sul voler usare prodotti locali, io poi qua sono cresciuto. Dalla frutta alla verdura, come pesche, prugne e amarene che utilizziamo per succhi di frutta e marmellate: arriva tutto dal nostro terreno. Poi c’è il discorso Festasio: dopo anni di ricerche in collaborazione con le università di Modena e Bologna siamo riusciti a recuperare questo vitigno autoctono unico e ora produciamo il Nero di Festà, siamo alla quarta vendemmia. Il format che proponiamo dal dopo Covid prevede solo alloggio, non facciamo più ristorazione. Inoltre, abbiamo un soggiorno minimo di quattro notti. Questa formula piace molto, specie agli americani, che adorano venire qui e vivere in completo relax lontano dal caos delle città. Pur essendo un agriturismo offriamo un’esperienza elegante e ricercata, completa di tutti i servizi, che spesso ci fa preferire rispetto a B&B e hotel».

META AMBITA
L’antico casale degli anni Venti è meta ambita da americani, inglesi, tedeschi, danesi e via dicendo, si potrebbero scandire i nomi di tutto il nord Europa. Spesso a prenotare sono intere famiglie per una rimpatriata, o dipendenti per fare “team building”, termine molto in voga per indicare vacanze in cui si incentivano i rapporti tra colleghi. La capienza è di massimo 14-16 persone, in quella che è a tutti gli effetti «una gestione familiare, che si avvale anche di alcuni collaboratori esterni. Crediamo che la nostra regione non abbia nulla da invidiare ad altre che sono semplicemente partite prima con questo tipo di ricettività – conclude Massimo Cavani – Come detto prima gli stranieri apprezzano molto fare esperienze autentiche e non preconfezionate. Abbiamo già in serbo la ristrutturazione di una terza unità, sempre a Festà. Mi piace continuare a investire nel luogo in cui sono cresciuto»