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Modena, festa di fine Ramadan per quattromila in Fiera: nel segno della pace

Gabriele Farina
Modena, festa di fine Ramadan per quattromila in Fiera: nel segno della pace

Il presidente della comunità islamica: «A Modena c’è una bella convivenza». Il vicario della pastorale aggiunge: «Abbiamo pregato insieme come fratelli»

11 aprile 2024
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MODENA. Quattromila voci unite in un unico appello: pace. A Modena Fiere la fine del Ramadan è coincisa ieri con una festa all’insegna dell’accoglienza. «Purtroppo, è un momento difficile per il mondo intero – ha sottolineato Abderrahim Elhafiane, presidente della comunità islamica di Modena e provincia – A Modena come comunità islamica cerchiamo di fare la nostra parte per accogliere».

TUTTI INSIEME
La risposta della diocesi di Modena e Nonantola è immediata e concorde. «Abbiamo trovato un momento per pregare insieme per la pace – ha aggiunto don Maurizio Trevisan, vicario per la pastorale – Abbiamo chiesto la pace, ognuno nelle proprie confessioni, come fratelli».
La festa di rottura del digiuno (Eid al-Fitr) è iniziata all’alba. Almeno quattromila musulmani modenesi si sono incamminati verso il padiglione A in un incontro tra culture e generazioni. Mentre i più giovani si divertivano giocando, i più grandi si disponevano per una preghiera che si ripete da oltre quattordici secoli.
Il nono mese del calendario islamico si conclude con il takbir, preghiera di ringraziamento ad Allah. «Il mese del Ramadan per noi è sacro – ha ricordato Elhafiane – Siamo contenti di aver celebrato la festa in Fiera. Il Comune ci ha dato una grossa mano e la gente è molto contenta».
I fedeli ripetevano «Allahu akbar», un’invocazione troppo spesso pronunciata da terroristi prima di compiere attentati. Il messaggio ribadito ieri è diverso: i fedeli rendevano omaggio «alla magnificenza di Dio» mediante il secondo pilastro dell’Islam (la preghiera canonica) dopo aver osservato per un mese lunare il quarto (il digiuno).

LA FINE DELLA PREGHIERA
Alla fine della preghiera, spazio alla condivisione di cibo e bevande indipendentemente dalla lingua, dalla religione e da ogni etichetta che può dividere al posto di unire.
«Per fortuna, Modena è una bella città e multiculturale – ha riconosciuto ancora il presidente della comunità islamica – e c’è una bella convivenza tra noi tutti». Una convivenza vissuta anche da esponenti in camicia azzurra, calzoncini e fazzolettone.
Sono scout di due gruppi Agesci, acronimo di Associazione guide e scout cattolici italiani. «È un’ottima occasione per farci partecipi della festività della fine del Ramadan e per essere accolti – ha sottolineato Daniele Tonioni del gruppo Modena 2 – La parola chiave è l’accoglienza».
Il gruppo ha la propria sede alla Cittadella. Gabriele Piccinini appartiene invece al gruppo Modena 4, le cui attività si svolgono in zona Crocetta, a pochi passi da viale Gramsci e dal parco XXII Aprile.
«L’accoglienza è importante quanto l’integrazione – ha specificato Piccinini – È importante sapere integrarsi con le comunità musulmane. Nel quartiere di viale Gramsci sono realtà quasi onnipresenti: occorre capire le loro tradizioni e le loro festività. Come loro festeggiano anche il nostro Natale, è importante per noi festeggiare le loro festività».
Tutto in nome dell’accoglienza, uno dei tratti distintivi dei seguaci di Lord Baden Powell, fondatore del movimento internazionale. «Uno scout che non accoglie non è uno scout», ha rimarcato Piccinini.

INTEGRAZIONE
Lo spirito espresso dai giovani ricalca il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Il messaggio delle religioni per la pace è senza confini e ad esso dobbiamo fare riferimento – le parole di Mattarella, pronunciate ieri per la fine del Ramadan – specie nell’accompagnamento dei giovani all’educazione alla reciproca comprensione».
Valori rilanciati ieri dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, intervenuto a Modena Fiere (tra gli altri) con il consigliere regionale del Partito democratico Luca Sabattini e la segretaria del Pd cittadino Federica Venturelli.
«Quest’anno la fine del Ramadan coincide con una fase particolarmente delicata della storia mondiale, in particolare per il conflitto in Ucraina e la spirale infinita di dolore a Gaza – ha detto Muzzarelli – Proprio per questo è fondamentale che anche a Modena le istituzioni e le religioni sappiano dialogare al meglio».

IL CHIARIMENTO

Un passaggio del nostro articolo, risultato poco chiaro ed equivocabile, ha offeso parte della comunità islamica. Se così è stato, ce ne scusiamo con i diretti interessati: il nostro intento era solamente quello di dare la giusta visibilità ad una cerimonia di pace che ha coinvolto migliaia di fedeli delle comunità islamiche modenese e di sottolineare una volta di più il messaggio di pace e di integrazione. Scrive la comunità: «La presente per richiedere a nome della Comunità Islamica di Modena la rettifica dell’articolo comparso sul quotidiano in data 11 aprile relativo alla festività di Eid El Fitr a celebrazione della fine del mese sacro del Ramadan. Ebbene accostare il nome di Dio il Grande ad atti terroristici che nulla hanno a che fare con la nostra religione è quanto più di lontano al messaggio di pace attorno al quale ruota la nostra religione. Denota una scarsa comprensione dei dettami della religione islamica e rattrista enormemente i cittadini modenesi musulmani che oggi hanno letto il giornale. Niente di più sbagliato e lontano dalla realtà». Il nostro intento era invece quello di enfatizzare il messaggio positivo che la comunità aveva dato.