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Tragedia di Suviana: i sessanta studenti di Vignola in gita al lago: «Un forte boato, poi il fumo»

di Marco Costanzini
Tragedia di Suviana: i sessanta studenti di Vignola in gita al lago: «Un forte boato, poi il fumo»<br type="_moz" />

Tre classi della “Muratori” erano non lontani dalla centrale esplosa: l’ansia dei genitori

11 aprile 2024
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VIGNOLA Il boato dell’esplosione e l’odore del fumo, sempre più forte, sono stati come un flash improvviso mentre stavano salendo sul pullman. Sessanta studenti delle scuole medie “Muratori” di Vignola, nel Modenese, si trovavano in gita a poche centinaia di metri dalla centrale idroelettrica di Bargi ma, fortunatamente, non hanno nemmeno fatto in tempo a rendersi conto di cosa fosse appena accaduto, evitando di essere sopraffatti dal panico per la tragedia che si era consumata.

LA GITA
Merito soprattutto degli insegnanti, che hanno accelerato le operazioni facendo ripartire il pullman verso Rocchetta Mattei, tappa già in programma dopo quella al lago di Suviana. «In pericolo, fortunatamente, non siamo mai stati», assicura il professor Marco Guidotto, referente della gita scolastica con cui la preside Brunella Maria Maugeri si è messa subito in contatto non appena si è diffusa la notizia dell’esplosione nella centrale idroelettrica. Lo ha raccontato anche sul canale Youtube della scuola, dove ieri sono stati ripercorsi quei minuti così lunghi soprattutto per chi attendeva notizie da casa. «Avevamo da poco concluso l’attività al parco avventura Saltapicchio – spiega ancora Guidotto – e ci eravamo fermati nell’area ristoro a bordo lago per fare merenda, prima di ripartire. Alcune classi erano già salite sul pullman quando, all’improvviso, si è sentita questa forte esplosione. Lì per lì c’è stato sgomento, non paura: nessuno capiva, così abbiamo pensato solo a ripartire. Mentre eravamo in viaggio, si è delineata sempre più la portata dell’incidente: lungo il tragitto abbiamo iniziato a incrociare, uno dopo l’altro, mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine, poi abbiamo visto l’elicottero dei vigili del fuoco in volo».

IL RACCONTO
«In quel momento, soprattutto tra noi adulti, si è capita l’entità di ciò che era accaduto, per fortuna mentre eravamo sul pullman e dopo una giornata vissuta in maniera serena da tutti gli studenti nel parco del lago di Suviana», aggiunge Calogera Marchetta, altra insegnante che accompagnava le tre classi in gita.
Minuti di panico, invece, li hanno vissuti la preside e i genitori, che a 60 chilometri di distanza non potevano fare altro che attendere, speranzosi, buone notizie: «Erano circa le 16.30 – ricorda la dirigente Maugeri – quando ho ricevuto un messaggio da una professoressa che mi segnalava cosa fosse successo proprio nel luogo in cui erano in gita i ragazzi. Ho contattato il professor Guidotto e mi ha rassicurato, dicendomi che erano ripartiti subito dopo aver sentito l’esplosione e l’odore del fumo: ringrazio lui e gli altri insegnanti per aver velocizzato la ripartenza. Il pensiero di tutti noi non può che essere rivolto alle vittime di questa tragedia e ai loro famigliari».
«È stata una giornata complicata – aggiunge la madre di uno studente – soprattutto per chi aveva i figli in gita. Per fortuna è andata bene: dopo neanche mezzora sapevamo che erano al sicuro».