Fanano, scompare nei boschi di Ospitale: ritrovato dopo un giorno di ricerche
Carabinieri, pompieri e Soccorso alpino al lavoro tutta la notte
FANANO. Si sono chiuse questa mattina, poco dopo le 9, le attività di ricerca dell'uomo che ieri, giovedì 11 aprile, era scomparso a Fanano, nella zona di Ospitale. La sorella ne aveva denunciato la scomparsa ieri mattina. Esito dunque positivo con il ritrovamento in vita della persona affidata alle cure dei sanitari dopo aver trascorso la notte all'aperto e al freddo.
LE RICERCHE
Le operazioni coordinate da Prefettura e Carabinieri hanno visto il dispiegamento di forze di tutti gli Enti preposti al soccorso già da ieri con circa 40 unità impiegate e sorvoli di elicottero Vigili del fuoco e Guardia di Finanza.
Al momento del ritrovamento erano presenti sul posto 13 unità del Soccorso Alpino Emilia Romagna con una unità cinofila, soccorso alpino guardia di finanza, 23 dei Vigili del fuoco con nucleo Dedalo dalla Lombardia per la ricerca di segnali telefonici, 2 cinofili da Bologna, personale TAS presso UCL di coordinamento, tre squadre a terra di Fanano e Pavullo e nucleo SAPR che con il drone hanno avvistato l'uomo, raggiunto poi dalle squadre in prossimità. Sul posto anche Carabinieri, Polizia locale e soccorso sanitario.
La scomparsa del 50enne era stata denunciata ieri mattina dalla sorella ai carabinieri di Modena. Ha dato indicazioni sul possibile luogo in cui poteva essere andato: l’area di Ospitale. Qui ieri mattina si sono concentrate subito le ricerche, che hanno dato frutto: la sua Fiat Panda è stata ritrovata nei pressi del ponte di ferro della strada di Ospitale. A quel punto c’era la certezza che l’uomo fosse nell’area, e la Prefettura ha attivato tutta la macchina delle ricerche, nella speranza di poter trovare e soccorrere l’uomo. Su terra, le ricerche hanno visto la mobilitazione dei tecnici del Soccorso alpino stazione Cimone, ma anche dei colleghi del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, dall’Abetone. Insomma, tutte le forze disponibili per ritrovare il prima possibile l’uomo. Ricerche però molto complicate dall’ambientazione di quei luoghi, particolarmente impervia e boschiva. Ovviamente le perlustrazioni si sono concentrate dapprima nell’area attorno al ponte di ferro, poi il raggio d’azione si è allargato sempre di più, combinando la perlustrazione di terra con quella area per accelerare il più possibile le operazioni. Alla fine, stamattina, venerdì 12 aprile, la buona notizia.