Mancano i medici in provincia di Modena, la proposta del Pd: «Diamo premi fino a 8mila euro»
I dem presentano un'interrogazione: «Per le zone periferiche copiamo il modello della Toscana»
MODENA. Un premio fino a ottomila euro all’anno per i medici che accettano di lavorare nelle zone più periferiche della provincia modenese, aree che cronicamente soffrono la carenza di professionisti.
E quindi agevolare le assunzioni di personale sanitario laddove, in particolare Bassa e Appennino, oggi si soffre la mancanza di figure mediche in primo luogo per gli ospedali.
L'INTERROGAZIONE
È quanto chiede alla giunta il Partito democratico, con una interrogazione in Regione della consigliera Palma Costi, prima firmataria, sottoscritta anche dai colleghi Marcella Zappaterra, Francesca Maletti, Luca Sabattini, Mirella Dalfiume, Stefano Caliandro, Andrea Costa, Nadia Rossi, Ottavia Soncini, Matteo Daffadà, Marilena Pillati, Roberta Mori, Antonio Mumolo.
«I servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle zone periferiche della regione da tempo hanno molta difficoltà nel reclutare e trattenere il personale medico – ricordano i consiglieri –. Certamente le aree montane, ma anche le aree di pianura lontane dai centri urbani, necessitano di servizi sanitari efficienti e completi per rispondere alle esigenze di una popolazione spesso anziana. Una situazione comune a tutte le regioni, ulteriormente aggravata dal mancato riconoscimento di un adeguato finanziamento del Fondo sanitario nazionale e soprattutto di una mancata politica nazionale di attrazione di personale nel servizio sanitario pubblico».
L'INIZIATIVA DELLA TOSCANA
I consiglieri, nell’atto ispettivo, evidenziano l’iniziativa della Regione Toscana «che ha avviato un progetto innovativo introducendo concorsi per giovani medici con incentivi economici, formazione avanzata e percorsi di carriera per attrarre personale nelle aree meno centrali», secondo un modello che assegna la figura medica per tre anni a strutture di aree periferiche o insulari e che permette di conseguire anche crediti formativi.
«Successivamente, il medico avrà la possibilità di scegliere se continuare a lavorare nella stessa sede per altri due anni o trasferirsi in un presidio ospedaliero più centrale – spiegano i consiglieri –. L’iniziativa permette di valorizzare il professionista anche attraverso una maggiorazione dell’incarico e premialità annuali esclusive, che possono variare dai 1.420 agli 8.300 euro all’anno».
Il Partito democratico chiede pertanto alla giunta «di approfondire l’esperienza della Regione Toscana», di potenziare le assunzioni nelle aree periferiche «anche con prime sperimentazioni su singole aziende sanitarie», ma anche di sollecitare il governo affinché «anticipi le misure incentivanti per il personale sanitario e sociosanitario lasciando autonomia alle regioni di applicarla alle aree più disagiate».
© RIPRODUZIONE RISERVATA