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Formigine, «per i nostri figli ormai è un’odissea tornare da Modena»

Edda Ansaloni
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Uno studente: «Succede spesso»

14 aprile 2024
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Formigine «Basta con i tanti problemi, con i quali devono convivere i nostri figli minorenni, che frequentano le scuole superiori a Modena, a causa dei troppi disservizi nei trasporti- denunciano alcuni genitori - Quello dei trasporti è un problema che si protrae da troppi anni e al quale non sembrano esservi possibilità di soluzione: corriere sempre strapiene, treni in ritardo e ragazzi minorenni che corrono da una parte all’altra della città, per poter trovare un mezzo con il quale rientrare da scuola. Chi ha un figlio a scuola a Modena al giorno d’oggi deve affrontare diverse problematiche, tra cui il pericolo di venire aggredito e derubato fuori dalle loro scuole, ma anche sui mezzi di trasporto (si è verificato addirittura un accoltellamento su di una corriera solo pochi mesi fa). Da Formigine a Modena vi sono poco più di dieci chilometri è mai possibile non poter avere la certezza dell’arrivo a scuola in orario dei nostri figli e anche un rientro a un orario che possa tener conto anche degli impegni di noi genitori?»

Oltre ai genitori, abbiamo ascoltato anche uno studente di 15 anni, che ci ha raccontato una delle tante odissee, che vivono quotidianamente.

«Venerdì 12 aprile, ore 14,54, io e alcuni miei compagni, insieme a tanti altri studenti più o meno della nostra età, eravamo alla stazione dei treni ed aspettavamo di salire sul treno, Gigetto, per tornare a casa. Il treno era lì, davanti a noi, però aveva le porte chiuse. Ad un certo punto sul tabellone luminoso è apparsa la scritta che annunciava un ritardo di un quarto d’ora e poi abbiamo anche sentito la voce, che ci avvisava. Passati pochi minuti, con la stessa metodica, ci hanno informati che la corsa era stata annullata. A quel punto ci siamo tutti precipitati fuori dalla stazione, siamo riusciti a salire di corsa su di un autobus, che ci ha portati alla stazione delle corriere dove, noi di Formigine, siamo riusciti a prendere la corriera delle 15,35, mentre i nostri compagni di Sassuolo hanno dovuto aspettare una corsa successiva. Quello di oggi, non è stato un caso, perché è già successo diverse volte. Tornando al treno, tutti noi ragazzi abbiamo avuto la netta sensazione che il treno sia rimasto fermo in stazione, perché mancava il macchinista. Questa è una nostra deduzione, in quanto non abbiamo visto nessuno a riparare qualche guasto. Potremmo anche sbagliarci, ma riteniamo che sarebbe giusto, che venissimo informati del perché un treno che è lì, davanti a noi, non ci carichi e non ci riporti a casa, dove abbiamo genitori o nonni che ci aspettano per pranzare e molti di loro hanno impegni lavorativi. Non crediamo sia giusto, a fronte di un abbonamento annuale, dover impazzire per fare dieci chilometri, prendendo, addirittura, più mezzi». l