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Modena, un Basquiat all’asta per 30 milioni di dollari

Michele Fuoco
Modena, un Basquiat all’asta per 30 milioni di dollari

L’artista realizzò il quadro nel 1982, quando era ospite del gallerista Mazzoli

14 aprile 2024
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Ha per titolo “The Italian Version of Popeye Has no Pork in His Diet” (La versione italiana è Braccio di Ferro non ha carne di maiale nella sua dieta) il quadro di Jean-Michel Basquiat (1960-1988) che la casa d’asta Christie's ha annunciato di vendere con una stima di 30 milioni di dollari in maggio a New York.

MADE IN MODENA

L’opera di uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano è stata realizzata a Modena nel 1982 quando Emilio Mazzoli lo chiamò, per la seconda volta, ad esporre nella sua galleria. È un lavoro che fa parte di una serie caratterizzata da supporti di legno legati tra loro, sui quali è stata montata una tela di 152 cm costellata di figure, numeri, forme e parole cancellate, con riferimenti allo sport, ai fumetti e all'anatomia umana. È una delle opere che l’artista haitiano ha realizzato nella nostra città nel laboratorio del restauratore Carlo Barbieri in Via Salgari 5. In questi ampi spazi il giovane ha potuto operare per due mesi in piena libertà per preparare quadri per una nuova mostra da Mazzoli che poi il gallerista modenese annullò. È stato Mazzoli a scoprire questo talento, uno di quelli che dipingevano la vita metropolitana, durante una mostra a New York in una scuola abbandonata. Basquiat piacque subito al gallerista che comprò alcune opere portate a Modena, nello stesso tempo invitò l’artista a tenere una personale nel 1981, dal titolo “Samo”, nome d’arte del writer. A nulla valsero i consigli di Mazzoli a collezionisti e amanti dell’arte di acquistare le opere dell’artista che, nel tempo, si è rivelato un grande maestro della street art che allora pochi erano in grado di capire. Ora sono tanti i modenesi a mordersi le mani per non aver comprato un quadro, se solo si pensa che un’altra sua opera dal titolo “Dustheads” ha raggiunto nel 2013 i 48,8 milioni di euro. Allora i quadri erano accessibili a tutti perché si davano anche a rate.

«BASQUIAT AL SUO MEGLIO»

Anche quest’opera in vendita a New York ha una base d’asta da capogiro. Come sostiene Alex Rotter, presidente di Christie's per l'arte del XX e XXI secolo, «questo dipinto del 1982 mostra Basquiat al suo meglio, mescolando abilmente simboli, testi e ritratti. La composizione è frenetica e abbondante, traendo ispirazione da molte delle sue influenze iconiche attraverso la storia, lo sport e i media contemporanei. Si potrebbe passare una vita intera a districarsi tra questi segni».

C’è da evidenziare che le case d’aste hanno sempre puntato ad avere opere di Basquiat. Non solo Christie's, ma anche Sotheby's e Phillips avranno nel loro programma di vendita dei Basquiat, a testimonianza del valore del writer in un periodo di mercato difficile. Si pensa che da Phillips il monumentale quadro di Basquiat del 1982 “Untitled (Elmar) dovrebbe essere venduto per una cifra compresa tra 40 e 60 milioni di dollari.

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