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Serramazzoni, Mathias torna in campo dopo le coltellate: «Non lascio il calcio»

Daniele Montanari
Serramazzoni, Mathias torna in campo dopo le coltellate: «Non lascio il calcio»

Il 19enne della Fox fu aggredito a febbraio

15 aprile 2024
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Serramazzoni  A quasi due mesi dall’aggressione choc, sabato Mathias Caballero finalmente è tornato a giocare con i suoi compagni di squadra della Fox Junior di Serra.

Il 19enne pavullese fu colpito con un coltello da un coetaneo di origini marocchine il 24 febbraio nel parcheggio dello stadio Mazzucchi di Montale, al termine della partita juniores contro il Castelnuovo. L’aggressore era un tifoso del Castelnuovo: assieme ad altri due tifosi marocchini e un giocatore albanese del Castelnuovo avevano teso un agguato a quattro giocatori del Serra aspettandoli all’uscita. Un fatto gravissimo, un regolamento di conti post partita di cui Mathias ha subito le conseguenze peggiori: un taglio al fianco ma soprattutto uno profondo al dito anulare della mano sinistra, anche rotto, per proteggere il viso.

Mathias, com’è stato ritornare in campo?

«Molto bello, perché ho potuto ritrovare i miei amici e il pallone, la mia grande passione. Mi sono sentito bene a giocare, nonostante il dolore alla mano sinistra».

Non è ancora guarita?

«No, ci sono stati problemi di calcificazione dell’osso e al tendine. Non riesco tuttora a piegare il dito, e il dottore mi ha detto che potrebbe rimanere così per sempre».

Cioè una lesione permanente?

«Sì purtroppo, devo fare un controllo ma non mi faccio grandi illusioni. Non mi hanno ancora dato il permesso per tornare a lavorare, spero che possa arrivare presto perché ho bisogno di ritrovare il mio posto, e di non pensare a quello che è successo».

C’è quindi il rischio che l’aggressore sia condannato a pagare un risarcimento notevole...

«Abbiamo dato tutto in mano a un ottimo avvocato (Luca Brezigar di Modena, ndr), si occuperà lui di queste cose. Io posso dire solo che in due mesi il ragazzo che mi ha colpito non mi ha mai chiesto scusa».

Pensi spesso a quello che è accaduto?

«Non si dimentica, è stato uno choc troppo grande. Non si può essere accoltellati dopo una partita, è una cosa inconcepibile che non ha nulla a che vedere con lo sport. Vedendo la mia mano ridotta così, penso a quello che mi poteva succedere se mi prendeva nel viso. Ma devo anche guardare avanti, e ringrazio gli amici che mi stanno facendo coraggio».

Per questo è stato così importante il ritorno in campo sabato?

«Sì, ho ritrovato i miei compagni di squadra che mi stanno aiutando molto, così come gli allenatori Sernesi e Scorcioni. Io nonostante quello che è successo non lo mollo il pallone, voglio continuare a coltivare la mia passione per il calcio, e a crescere. Mancano tre partite alla fine del campionato, e voglio dare il miglior contributo possibile alla Fox».