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La tragedia

Novi, il ricordo dei genitori di Nicolò morto nell’incidente stradale: «Se l’automobilista si fosse fermato subito, nostro figlio sarebbe vivo»

Novi, il ricordo dei genitori di Nicolò morto nell’incidente stradale: «Se l’automobilista si fosse fermato subito, nostro figlio sarebbe vivo»

Il 16enne ha perso la vita nel luglio del 2021, le parole dei famigliari

17 aprile 2024
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Novi «Per noi è un dolore immenso parlare di quanto accaduto, ma dobbiamo farlo per Nicolò che era la nostra felicità e che ci manca moltissimo – scrivono la mamma Federica, il papà Cristian e il fratello Lorenzo». Ricordano così  Nicolò Petenatti, il 16enne  che il 15 luglio 2021 fu investito e ucciso in un incidente stradale a Novi di Modena.  

IL RICORDO
«Due mesi prima dell’incidente – continuano i famigliari - avevamo festeggiato insieme i suoi 16 anni e pensare che la nostra vita, in così poco tempo, è stata completamente stravolta ci fa male. Nicolò non meritava questo. Soprattutto, non meritava di esser lasciato a terra agonizzante, dopo esser stato investito da un automobilista che si è allontanato da luogo dell’incidente non una, bensì due volte. Nostro figlio stava semplicemente pedalando in sella alla sua bicicletta. Poco più avanti avrebbe girato a sinistra per incontrarsi con alcuni amici ma è stato travolto e lasciato a terra».

IL RACCONTO
«Si è parlato di stato di choc dell’automobilista, per giustificare il suo allontanamento dal luogo dell’incidente, ma noi non ci crediamo perché è tornato indietro per ben due volte – continuano i genitori e il fratello di Nicolò - Ad avvisare subito i soccorsi, tuttavia, sono state due persone che, dopo aver sentito la frenata e il rumore dello schianto, si sono avvicinate per capire cosa fosse successo. Vogliamo anche sottolineare il fatto che non si è trattato del “classico” incidente in centro città dove c’è sempre una telecamera di video-sorveglianza pronta a riprendere quanto accade. Questo incidente è avvenuto nel nulla e nessun testimone può raccontarci cos’è successo davvero. Per questo motivo l’inchiesta per omicidio stradale è stata archiviata: l’automobilista non è stato, cioè, giudicato nel merito e ritenuto innocente; ma sono mancati elementi fondamentali per ricostruire la dinamica dell’incidente ed arrivare al dibattimento, anche per il comportamento dello stesso automobilista che, come detto, ha spostato più volte il veicolo non permettendo, ad esempio, di ricostruire con ragionevole certezza il punto d’urto con la bici condotta dal nostro Nicolò».

I GENITORI
«Come genitori siamo ancora sconvolti – concludono Federica e Cristian – sarebbero bastati un briciolo di attenzione in più e soprattutto maggiore prudenza, da parte dell’automobilista, per evitare l’incidente e nostro figlio sarebbe ancora qui a casa a parlare insieme a noi. Riponiamo comunque massima fiducia nel lavoro della magistratura che, nonostante la prima archiviazione del caso, non si è data per vinta e sta ora valutando l’ipotesi di reato dell’omissione di soccorso. Forse, se l’automobilista si fosse fermato immediatamente e avesse allertato i soccorsi, il nostro Nicolò si sarebbe salvato. Le indagini sono state chiuse il 2 agosto 2023 e la nostra speranza è che arrivi presto una risposta da parte della magistratura».

GLI AVVOCATI
La famiglia di Petenatti si è affidata a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime della strada. «Attendiamo anche noi la decisione dei magistrati – spiegano Chiara Santolin e Michele De Bona dell’ufficio Giesse di Modena – Solo loro potranno dirci se i parecchi minuti in cui Nicolò è rimasto a terra, ferito e senza soccorsi, possano aver contribuito, e se sì in quale misura, alla sua morte. Nel frattempo, abbiamo incaricato i nostri legali fiduciari anche per la causa civile».