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Pavullo, aggressione choc sulla Giardini: carabinieri a caccia del fuggitivo

Pavullo, aggressione choc sulla Giardini: carabinieri a caccia del fuggitivo<br type="_moz" />

C’è un terzo uomo coinvolto, tirato in ballo dal 31enne fermato

18 aprile 2024
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PAVULLO. C’è un fuggitivo nella vicenda dell’aggressione choc di Pavullo: è un giovane marocchino ricercato senza sosta dai carabinieri, che hanno già fermato un 31enne connazionale.

IN TRE COINVOLTI

La rivelazione è avvenuta ieri pomeriggio proprio durante l’udienza di convalida del fermo, che si è tenuta in carcere a Modena. Il 31enne, assistito dall’avvocato Thomas Gianello, è stato sentito dal giudice Andrea Scarpa alla presenza del pm Lucia De Santis. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma in precedenza aveva già parlato con il pm rivelando molti aspetti sulla vicenda. Tra cui appunto la presenza di un terzo uomo.

Da quanto è stato ricostruito, i tre era ospiti di un quarto marocchino titolare del contratto d’affitto della cascina ai lati della Giardini (a Sant’Antonio vicino alla Mirage) prossima al punto in cui verso l’una di notte di lunedì è stato rinvenuto il 32enne tramortito.

QUESTIONI DI DROGA

Il 31enne fermato lavorava da circa un mesetto in una ceramica della zona. Il 32enne aggredito invece non aveva occupazione. Secondo quanto riferito dagli altri, era implicato in traffici di droga. In cui avrebbe tentato di coinvolgere proprio il 31enne, che invece voleva starne fuori. Nella notte sarebbe sorta un’aspra discussione in merito, e il padrone di casa avrebbe detto a tutti e tre di uscire, perché non voleva casini. E qui, sulla strada, è scoppiata la discussione che ha condotto non solo all’accoltellamento, ma anche alle bastonate in testa. Il 31enne fermato ha raccontato al pm che il coltello sarebbe stato tirato fuori dall’aggredito, che poi sarebbe rimasto ferito al torace dal suo stesso coltello mentre lui tentava di toglierglielo e sono caduti. Bisogna capire però se la dinamica è giudicata verosimile dai carabinieri di Pavullo, e dalla Procura, perché le ferite subite dal 32enne sono risultate estremamente gravi. Il 31enne ha detto anche di non averlo colpito alla testa. I colpi sono risultati inferti non con una mazza ma con un bastone. E a questo punto a sferrarli potrebbe essere stato il fuggitivo: se è scappato, è per un motivo.

LA CARATURA

È scappato all’inizio anche il 31enne, che però a un certo punto è tornato indietro: ha riferito a pm e avvocato di averlo fatto perché voleva rendersi conto di quello che era successo. Ma i carabinieri di Pavullo erano già sul posto, e appena lo hanno intravisto nelle ricerche non gli hanno dato il tempo per eventuali ripensamenti: lo hanno subito bloccato. E poi portato in caserma per sottoporlo a un lungo interrogatorio, al termine del quale è scattato il fermo. In tutta questa vicenda, è bene precisarlo, il titolare del contratto di affitto che ospitava i tre (tutti con permesso di soggiorno) non c’entra nulla.

LE TELECAMERE

Oltre agli interrogatori e ai telefoni dei coinvolti recuperati sul posto, i carabinieri di Pavullo hanno un altro importante alleato in questa indagine: le telecamere di videosorveglianza presenti in quella zona, che avrebbero ripreso integralmente le fasi dell’aggressione, avvenuta praticamente in strada. Da queste immagini possono arrivare prove schiaccianti per incastrare chi ha effettivamente colpito. Ma fondamentale sarà anche la testimonianza dell’aggredito, che al Maggiore di Bologna è ritenuto ormai fuori pericolo: sarà sentito presto.

L’AVVOCATO

In questo quadro, nell’udienza di ieri l’avvocato ha consigliato al fermato di avvalersi della facoltà di non rispondere: «Non sono ancora in possesso dei verbali di interrogatorio né ho indicazione delle fonti di prova raccolte – spiega Gianello – prima voglio capire bene i termini della vicenda dal fascicolo, poi non escludo la possibilità di chiedere un interrogatorio. Il mio assistito è già risultato ampiamente collaborativo con gli inquirenti, e sono sicuro che lo sarà ancora. È una persona che lavora, che vuole vivere onestamente e che è molto dispiaciuto per l’accaduto, come testimonia il suo ritorno sul luogo, a differenza dell’altro».

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