Modena, Mezzetti svela le carte: «Partiamo dal dialogo. Il programma è aperto»
Il candidato sindaco punta su giovani e parità di genere
Trentadue nomi, sedici donne e sedici uomini. Con quattro under 30 e quindici persone tra i 30 e i 45 anni, il 60% della lista ha meno di 45 anni. Più di un terzo dei nomi è rappresentato da individui che non fanno politica attiva, la cosiddetta “società civile”. Parliamo della lista dei 32 candidati del Partito Democratico che correranno alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno: la capolista è la segretaria cittadina del Pd Federica Venturelli.
A ormai un mese e mezzo di distanza dall’appuntamento al seggio elettorale, la strategia della lista è ormai chiara: «Abbiamo avviato un tour in tutti i quartieri con 14 incontri organizzati dal Partito Democratico insieme a Massimo Mezzetti – commenta Venturelli – Proprio perché pensiamo che la campagna elettorale debba essere fatta palmo a palmo, guardando negli occhi le persone e rimanendo radicati nel territorio. Come si suol dire, faremo una campagna elettorale casa per casa, per convincere più modenesi possibili a votare il Pd, a fare una croce sulla coalizione di centro sinistra per eleggere Massimo Mezzetti».
Tra i candidati emergono impiegati e impiegate, lavoratori dipendenti, liberi professionisti e partite Iva, lavoratori della scuola e del mondo sanitario: chi è nato o cresciuto a Modena, chi studia e lavora. Il criterio rimane uno: l’inclusione.
«Noi abbiamo un’idea di comunità e società modenese in cui nello sviluppo nessuno venga perso per strada – dichiara il candidato sindaco Massimo Mezzetti – Un’idea di forte coesione sociale e di attenzione anche sui soggetti più fragili. Dopo aver concluso ormai oltre 250 incontri, la mia priorità rimane quella di dialogare con la città: il programma che abbiamo sottoscritto non è chiuso, ma implementabile e aperto a ulteriori contributi». Una lista che, a detta di Mezzetti, sembra aver una «buona sintesi», nonostante uno dei criteri sia l’eterogeneità: «Faccio parte del Partito Democratico perché credo fermamente nei suoi principi e valori riguardo al futuro – spiega Aldren Ortega, 34 anni – Modena futura è proprio questo: la dinamicità della città che, nonostante l’origine, il colore della pelle o la dimensione degli occhi dei suoi abitanti, li rende parte della città. Modena futura è l’insieme di energie e di risorse che vogliono vedere la città crescere: parliamo di una città già accogliente, sì, ma ci vuole più inclusività». Un’inclusività che riguarda tutti, compresa la categoria dei più giovani: «Sono una studentessa ed educatrice, faccio parte della segreteria Pd con la delega ai Giovani, alle Politiche giovanili, alla Città universitaria e alla Comunicazione da ormai due anni – aggiunge Anna De Lillo, 22 anni – Sono all’interno della lista del Pd per uno scopo preciso: rappresentare la fascia giovanile, sottolineando che i giovani non sono soltanto una delega politica, ma parte integrante della città, interessata a tutti gli aspetti della politica e della nostra amministrazione».