Gazzetta di Modena

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Episodio choc

Pestato e preso a bastonate dal branco di giovanissimi

Ambra Prati
Pestato e preso a bastonate dal branco di giovanissimi

Picchiato un 19enne nel sottopasso della stazione di Reggio. Denunciati i dieci aggressori: abitano quasi tutti a Sassuolo

24 aprile 2024
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Gli agenti della polizia ferroviaria hanno assistito all’agguato “in diretta”, guardando i filmati delle telecamere: uno studente tunisino di 19 anni preso a calci, pugni e bastonate da dieci giovani nel sottopasso che porta al binario 1 Est della stazione ferroviaria di Reggio. Una vera e propria spedizione punitiva architettata da un gruppo di giovanissimi modenesi, la vendetta del branco contro il singolo.

Il motivo? Secondo gli inquirenti una “vendetta” per un diverbio che in mattinata il 19enne aveva avuto con il fratello di uno dei componenti del branco. Il movente sarebbe legato a una rivalità sentimentale, ma su questo sono in corso accertamenti e non si escludono altre piste, al momento ancora tutte al vaglio degli investigatori.

Quel che è certo è che il gruppo di aggressori – nove italiani immigrati di seconda generazione e un marocchino, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, residenti per la maggior parte a Sassuolo e uno a Castellarano (Reggio Emilia) – sono fuggiti nell’immediatezza, ma sono stati immortalati dalla videosorveglianza e rintracciati mezz’ora dopo in una sala slot di via Emilia Ospizio, a Reggio. Tutti sono stati denunciati per il reato di lesioni aggravate in concorso.

L’agguato È accaduto verso le 13.30 di sabato scorso, quando gli agenti della polizia ferroviaria hanno visto un giovane mentre veniva fatto cadere e pestato a terra accanto alla parete da un gruppo di coetanei che infierivano su di lui. Subito i poliziotti hanno lanciato l’allarme richiedendo l’intervento dei colleghi. Appena sono arrivate le pattuglie della Squadra Volanti gli aggressori sono fuggiti a gambe levate, lasciando per terra dei bastoni utilizzati per il pestaggio. Gli agenti hanno soccorso il 19enne, malconcio e spaventato ma tutto sommato in buone condizioni; trasportato in ambulanza al pronto soccorso del Santa Maria Nuova di Reggio e visitato dai dottori, il ferito ha riportato ecchimosi non gravi.

Nel frattempo altri poliziotti si sono messi sulle tracce dei fuggitivi. Mentre la Polfer analizzava i filmati, diffondendo l’identikit e l’abbigliamento degli aggressori, seguendo su altre telecamere la direzione di fuga e gli spostamenti di quei cappucci e felpe bianche, i poliziotti hanno trovato i responsabili in una sala scommesse di via Emilia Ospizio, dove stavano tranquillamente a giocare.

I sospettati sono stati perquisiti: uno di loro aveva addosso un manganello telescopico, a dimostrazione che il branco ha premeditato la “lezione” da dare al malcapitato studente attrezzandosi. I dieci giovani sono stati denunciati e non arrestati perché manca la flagranza.

La Questura Sull’episodio choc è intervenuta anche la Questura reggiana. «Non siamo in un quadro di marginalità – ha precisato il commissario Carlo Marino, come rappresentante del questore di Reggio Emilia Giuseppe Maggese – I denunciati sono tutti giovani incensurati, che studiano o lavorano. Non tragga in inganno il luogo dell’agguato: il branco si è recato in stazione perché sapeva che il 19enne , dopo la scuola, tornava a casa con un treno locale. L’intervento immediato della polizia ha evitato il peggio».

Il commissario Marino ha ricordato la costante presenza della questura in zona stazione, «i trenta servizi effettuati nelle ore più a rischio (tardo pomeriggio e sera) che hanno portato a dodici denunce e alla scoperta grazie al fiuto dell’unità cinofila di quantitativi di droga». A proposito delle lamentele dei cittadini sul posto di polizia di via Turri, perennemente chiuso, il commissario ha replicato: «Se la serranda è abbassata è perché gli agenti sono in perlustrazione. Basta citofonare e risponderà direttamente la centrale operativa, se c’è un bisogno di un intervento urgente».