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Carpi, fango sulla Liberazione: strappati e imbrattati i manifesti del 25 Aprile

Gabriele Canovi
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Continuano gli atti incivili: ora anche scritte deliranti. Sindaco e Anpi condannano: «È odio, non una ragazzata»

25 aprile 2024
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CARPI. Poco più di una settimana fa ne erano stati strappati addirittura 38, ieri e nei giorni precedenti sono stati anche imbrattati con frasi sconcertanti. Un esempio? “Olocausto subito”. Oppure: “Camere a gas”. Parliamo dei manifesti dedicati alla Liberazione, vandalizzati a Carpi in viale Biondo, viale dei Cipressi e a Santa Croce proprio a ridosso del 25 Aprile. Un atto che non può essere derubricato come “semplice” vandalismo. No: si sta gettando fango e attaccando «la storia, la memoria e i valori del nostro paese», come ribadito anche dall’Anpi. E questo non deve passare in secondo piano. Per questi motivi, quanto accaduto a Carpi va condannato senza se e senza ma.

LA CONDANNA DELL'ANPI
Alcuni manifesti sono stati ritrovati a terra, altri affissi ma squarciati e altri ancora imbrattati. «Continua lo scempio – interviene l’Anpi carpigiana – si tratta di simboli della Resistenza e della lotta di liberazione dal nazismo e dal fascismo. Qualcuno continua a deturpare nottetempo le bandierine affisse agli alberi dei principali viali delle città e delle frazioni di Carpi. Le persone si indignano di fronte a tali vergognosi atti. Ma non tutte le forze politiche e non tutti i candidati sindaci hanno ritenuto di esprimere una loro posizione su questi fatti: un silenzio assordante». L’associazione nazionale dei partigiani sottolinea come questi gesti non siano «ragazzate», ma «il frutto di atteggiamenti, attività, prese di posizione di iniziative che anche personaggi che occupano alti gradi istituzionale esibiscono dando in tal modo esempi da emulare. Anpi moltiplicherà i propri sforzi per continuare a diffondere i valori dell’antifascismo, della democrazia, della Costituzione».

IL SINDACO
«Sarà – interviene il sindaco di Carpi Alberto Bellelli – che c’è la campagna elettorale e qualche cialtrone si diverte a strappare i manifesti dei candidati, ma non si è mai visto un accanimento come quest’anno sulle bandierine del 25 Aprile. I delinquenti della notte stavolta, oltre a strapparle, le hanno arricchite con scritte inneggianti alle efferatezze della Seconda guerra mondiale. Chi strappa una bandiera italiana non è un patriota, chi inneggia all’odio razziale non fa una ragazzata. Ringrazio la Polizia di Stato per essere intervenuta e l’Anpi che è pronta a rimettere quelle bandiere. Sono sicuro che tutta la politica condannerà quest’atto incivile».l