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Sul programma tv "Le Iene"

Modena, tra marijuana legale e inaspettate, ma timide, aperture: il viaggio del senatore Giovanardi

Gabriele Canovi
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L’onorevole in Germania al museo della cannabis

25 aprile 2024
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MODENA. Vederlo seduto di fianco a tre ragazzi sulla trentina mentre uno di loro prepara uno spinello oppure all’interno del museo della cannabis di Berlino, lo ammettiamo, fa un certo effetto. Ma è lui stesso ad affermare quanto segue: «Se l’esperimento tedesco dimostra che il consumo della cannabis rimane pari e non aumenta lo prenderemo in considerazione. Io non sono mica un bolscevico, sono un democristiano e i democristiani hanno sempre dialogato con tutti».

IL VIAGGIO IN GERMANIA
Il “democristiano” è l’onorevole modenese Carlo Giovanardi che, accompagnato dalle Iene, ha preso un volo da Linate in direzione Berlino per realizzare un’inchiesta sulla legalizzazione della cannabis: la Germania, infatti, ha recentemente approvato una nuova legge che decriminalizza la marijuana ricreativa. Tra una birra in aeroporto, che ha fornito l’assist alla iena Gaston Zama per incalzare l’ex senatore sul rapporto alcol-droghe, e una strada attraversata con il semaforo rosso, Giovanardi arriva nella capitale tedesca. Ad attenderlo personaggi, sulla carta, distanti anni luce da lui – sono tutti consumatori di cannabis – ma con i quali, nel corso della puntata andata in onda martedì sera, avrà un confronto più o meno acceso. Il primo “caso” riguarda il numero di consumatori in Italia: Giovanardi sostiene che sia «il tre per cento della popolazione», mentre il direttore del museo della Cannabis gli evidenzia come, dati alla mano, sia almeno l’otto per cento.

IL CONFRONTO
L’onorevole non ci sta e così estrae il telefono e, dopo una serie di telefonate a «quelli che fanno i rapporti», arriva ad ammettere il suo errore. Con il direttore del Museo, il signor Steffen – che aveva anche provato, invano, a offrirgli il suo spinello – le cose non migliorano quando Giovanardi porta l’esempio dell’omicidio stradale, correlato all’uso di stupefacenti: «Se uno si fa di cannabis e con l’automobile ammazza delle persone è un problema che l’Italia ha risolto con l’omicidio stradale». Per poi spiegare che, secondo lui, c’è un collegamento diretto tra consumo e l’atto perseguibile. Nel proseguo della puntata, insiste dicendo che «legalizzando la cannabis, aumenterebbe il consumo» e che la marijuana «è la porta di ingresso verso il consumo di altre droghe». Gli vengono così mostrati alcuni dati, per esempio quelli di uno studio americano, che andrebbero a smentire ancora una volta i suoi pensieri, ma lui continua sulla sua strada: «Sono cose che non stanno né in cielo né in terra. In America hanno deciso di convivere con una situazione che gli sta sfuggendo di mano».

TIMIDA APERTURA
Solo verso la fine del servizio, Giovanardi si dice inaspettatamente pronto a tornare sui suoi passi: «Se in Germania il consumo non aumenta, questo esperimento si potrebbe prendere in considerazione anche in Italia». Parole a cui, se non fossero state registrate, faremmo fatica a credere.