Gazzetta di Modena

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L’iniziativa ospitata dal Mercato Albinelli

Modena, “Quanto Basta”. La crescita attraverso l’orto e la cucina

di Ginevramaria Bianchi
Modena, “Quanto Basta”. La crescita attraverso l’orto e la cucina<br type="_moz" />

Progetto per persone fragili di “Prenditi Cura”

28 aprile 2024
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Capita spesso di imbattersi, quando si è in cucina, immersi in qualche ricetta, nella sigla “qb”. Nella forma estesa si legge “quanto basta”, e spesso indica una quantità che lo chef può mettere a sua discrezione, non importa se di sale, spezie, o aromi.

Ieri mattina, al mercato Albinelli, questa sigla è stata interpretata in una chiave un po’ diversa, sicuramente meno letterale, ma decisamente più inclusiva.

Il progetto si chiama, appunto “Quanto Basta”, ed è una delle tante iniziative proposte dall’associazione Prenditi Cura a. p. s. Da ottobre, attraverso dei laboratori, diversi ragazzi con disabilità hanno avuto l’opportunità di coltivare un proprio orto, fatto di verdure d’ogni genere. Poi, una volta cresciute, hanno imparato a cucinarle con creatività e curiosità.

«I nostri ragazzi con questa esperienza non solo hanno imparato tante cose nuove sul mondo della cucina – inizia a spiegare Alice Ansaloni, una delle volontarie – ma hanno iniziato a capire concretamente quanta responsabilità ci voglia nell’azione di doversi prendere cura di qualcosa, specialmente se si tratta di risultati che provengono dai propri sforzi individuali. Questo progetto prevede l’inserimento sociale di un gruppo di persone con fragilità attraverso una decina di incontri dove dall’orto si passa alla cucina, fino a preparare una vera e propria cena aperta alla città. Oggi è la prima volta che siamo all’Albinelli, che si è innamorata della nostra iniziativa e ci ha concesso uno spazio per farci conoscere dalle persone: vogliamo divulgare la filosofia dell’amore per il prossimo».

Quindi, in sostanza, come si ha cura di qualcosa di proprio, così bisognerà averne per gli altri e per le relazioni con gli altri, specialmente se sono in difficoltà. «Vale davvero la pena fare un salto qui», commenta l’assessora allo sport e alle pari opportunità Grazia Baracchi sui social, anche lei di passaggio ieri mattina.

Così, sullo stand targato “Quanto Basta”, non mancavano le verdure coltivate dai ragazzi stessi, proposte in tutti i modi possibili. C’erano la ratatouille, gli spiedini di verdure e, attorno, tutte le foto dei laboratori svolti durante l’inverno.

Le testimonianze

«Mi sento molto soddisfatto – esclama Luigi, un ragazzo che ha aderito a ottobre al progetto – A me è piaciuto molto cucinare e mettere in pratica ciò che avevo imparato. Abbiamo impastato le piadine, sfornato le lasagne di zucca, e abbiamo fatto anche la torta di mele, che però a me non piaceva tanto».

«Dopo ogni laboratorio potevamo far assaggiare tutto anche ai nostri genitori a casa, che hanno confermato la bontà delle nostre preparazioni», lo appoggia Simone, un suo amico, anche lui aderente all’iniziativa. Quello che era iniziato come un progetto agricolo, dunque, è diventata una vera esperienza umana, che mette in luce il potenziale di ogni individuo, sfidando pregiudizi e promuovendo l’inclusione sociale.

«Oggi abbiamo provato a raccogliere dei fondi per poter continuare questo progetto attraverso delle donazioni volontarie – spiega Ansaloni – Speriamo di poter portare avanti questa iniziativa, ha fatto davvero bene ai nostri ragazzi», conclude.