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I nodi della sanità

Modena, la Cgil: «Ausl, bilanci in rosso? Mancano medici». Ma Azione attacca: «Lo dicevamo da mesi»

Modena, la Cgil: «Ausl, bilanci in rosso? Mancano medici». Ma Azione attacca: «Lo dicevamo da mesi»

Il sindacato: « Ci misuriamo ogni giorno su tagli alla Sanità pubblica decisi dal Governo». Zanca (Azione): «I professionisti scappano perché stressati da ritmi insostenibili»

06 maggio 2024
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«La vera piaga è la carenza di medici».

Anche Cgil interviene sulle gravi criticità che la Corte dei Conti ha evidenziato a proposito del bilancio 2022 dell’Ausl di Modena, criticità in particolare collegate all’uso dei medici a gettone che vanno a compensare la mancanza di professionisti.

«Non avevamo certo bisogno dell’autorevole parere della Corte dei Conti – spiega Cgil – per sapere che la mancanza di professionisti sanitari è da tempo un problema enorme nella sanità pubblica. Ed è per questo che la Fp Cgil non vuole discutere tecnicamente sulle voci del bilancio, ma confrontarsi piuttosto sulle carenze delle figure all’interno del sistema».

Secondo il sindacato «fino a quando non si ascolteranno seriamente le lamentele e il grido di aiuto del personale sanitario, amministrativo e tecnico non coglieremo a pieno l’enormità del problema e le possibili soluzioni. Ci misuriamo ogni giorno su tagli alla Sanità pubblica decisi dall’attuale Governo e l’unica scelta che abbiamo al momento è di agire sull’organizzazione del lavoro per provare a dare delle risposte a personale ormai al limite».

Le carenze di figure - medici e infermieri su tutte - sono un problema serio, «ma senza politiche nazionali diverse, purtroppo, non avremo una soluzione nel breve periodo ed ecco perché la nostra organizzazione sindacale chiede a gran voce un’inversione di tendenza sulle politiche sanitarie nazionali per il rispetto del personale sanitario coinvolto».

Interviene anche il commissario di Azione Modena, Paolo Zanca.

«Due mesi fa si parlava delle difficoltà dei bilanci dell’Ausl e dei conseguenti tagli al personale. Evidentemente non è vero che è tutta colpa del sottofinanziamento nazionale, drammatico e colpevole, come rispose ad Azione l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini. Sia la Corte dei conti che Gennaro Ferrara della Cisl Fp Emilia Centrale, sottolineano infatti con forza i problemi organizzativi dei servizi sanitari modenesi e un ricorso esagerato e ingiustificato ai medici gettonisti».

Secondo Zanca «abbiamo quindi una situazione in cui da una parte si lamenta il sottofinanziamento governativo, ma dall’altra si utilizzano male le già scarse risorse, per far ricorso ad attività di cura esternalizzate, laddove la specifica ed esclusiva competenza sarebbe invece del soggetto pubblico. Il tutto a detrimento della qualità dei servizi erogati ma soprattutto a scorno del personale sanitario che, dopo gli enormi sforzi prodigati durante il Covid, si vede scavalcato nella remunerazione e nella qualità del lavoro dai gettonisti, privilegiati per orari e minori responsabilità».

Zanca poi spiega che la fuga dal servizio pubblico avviene perché «il personale medico e paramedico viene stressato a ritmi insostenibili finché non fugge dal Servizio sanitario nazionale per approdare magari proprio nelle coop che forniscono i loro “pregiati” servizi allo stesso Ssn. Tutto questo per caso? Colpisce in particolare che la fornitura dei gettonisti venga da cooperative prontamente nate in risposta alle accresciute necessità indotte dalla pandemia. L'assessore Donini sul tema ha già ammesso di aver sbagliato, ma non basta. L’uso di questo personale sanitario esterno è ancora diffuso a Modena e in regione.

Poi il tema dei Cau: «Azione lo ripete da mesi, la politica del ballo del mattone si sta rivelando inutile e controproducente. Serve meno cemento e più personale».