Gazzetta di Modena

Modena

Verso il voto

Modena, Italia Nostra: «Stop alla tendenza a privatizzare le aree pubbliche»

Stefano Luppi
Modena, Italia Nostra: «Stop alla tendenza a privatizzare le aree pubbliche»

Le domande dell’associazione ai candidati a sindaco

07 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Modena «Diciamo no a una città di cartapesta, a una concezione scenografica del centro di Modena che preveda di salvaguardare solo le facciate degli edifici. In questi dieci anni di amministrazione Muzzarelli - per noi negativa - si è verificato anche un ulteriore grave rischio per la comunità: la tendenza a privatizzare quasi tutte le aree pubbliche, con anche una sfrontata speculazione edilizia in più punti».

Giovanni Losavio, presidente onorario di Italia Nostra nazionale e numero uno della sezione modenese dell’associazione di tutela insieme al “suo” direttivo di esperti, rivolge ai candidati sindaco otto quesiti su importanti problemi aperti in città. Quali sono le risposte, chiede Losavio a chi si candida per governare su: nuovo Piano urbanistico generale (Pug) da poco approvato in Comune, area della stazione Piccola (oggi in diffuso degrado), ex scalo merci stazione Fs, aree boschive spontanee, consultazione online degli atti pubblici, ex caserme Fanti e Garibaldi, “nuovo” corso Canalchiaro, parco della Rimembranza? Ecco le domande dell’associazione.

Il Pug «L’atto ha soppresso la disciplina di tutela del centro storico fatta osservare per decenni attraverso la pratica del risanamento conservativo in edilizia che forma l’autentico tessuto connettivo della città dentro le mura. Ora non c’è più il risanamento conservativo, ma la ristrutturazione con mera conservazione delle facciate, svuotando gli edifici e di fatto annullando la consolidata cultura del centro storico prassi in Emilia. Chiediamo che sia ripristinata la disciplina di tutela del centro».

Aree pubbliche «Alla stazione Piccola, ora del demanio ferroviario regionale, il Piano regolatore voleva insediare servizi generali, ma con un patto scellerato tra Comune e società di scopo della Regione alla fruizione pubblica è stata sottratta la metà della superficie. La prossima amministrazione annulli questa convenzione Comune-Regione».

Stazione Fs «L’area dell’ex scalo merci tra viale Monte Kosica e viale Montecuccoli resti vincolata ai servizi generali della città, evitando una sorte di lottizzazione del mercato privato».

Saliceta San Giuliano «Tra l’antico cimitero e la dismessa casa di lavoro, ad est della Giardini, ma anche altrove in città, si è sviluppata un’area boschiva spontanea che deve essere mantenuta, perché tutelata dalle norme, quindi il Pug deve riconoscere tali aree».

Mancata trasparenza «Da maggio ’21 le delibere di giunta e consiglio comunale, scaduto il breve termine di pubblicazione nell’albo, rimangono oscurate: occorre tornare al libero accesso per il controllo democratico degli atti».

Canalchiaro «Si riconosca che, dopo il restauro, la più bella strada del centro non regge il peso e l’ingombro dei filobus che si infilano nel sottopasso del palazzo arcivescovile e sfiorano il sagrato del Duomo. Si adottino vetture leggere ed elettriche».

Parco dei viali «Dal nuovo sindaco - termina l’ex magistrato - ci attendiamo il salvataggio dell’area del cedro del Libano e del fitto verde tra viale della Rimembranza e via Cavedoni. Dica no a un chiosco molto ampio».