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L’intervento

Tumore rarissimo al cuore, giovane di Sassuolo operato con successo

Tumore rarissimo al cuore, giovane di Sassuolo operato con successo

Il problema scoperto durante la visita per l’idoneità sportiva: dopo l’intervento a Reggio Emilia, il 16enne è già tornato a scuola e a settembre potrebbe riprendere a giocare a calcio

08 maggio 2024
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SASSUOLO. Ad un giovane ragazzo di Sassuolo con la passione per il calcio (è attaccante nello Sporting Scandiano), durante la visita annuale per l’idoneità sportiva, viene riscontrata un’anomalia nel cuore. È questo l’inizio della storia di Giovanni, un 16enne che ha visto la sua vita travolta da un evento inaspettato: la diagnosi di un tumore al cuore e un delicato intervento di alta complessità, eseguito presso Salus Hospital di Reggio Emilia, struttura accreditata con il Servizio sanitario nazionale di GVM Care & Research, che è riuscito a restituirgli tutte le possibilità che la vita gli potrà offrire.

La storia. Sta per ricominciare la preparazione sportiva pre-inizio di campionato e Giovanni, come di consueto, si sottopone ad una visita medico-sportiva: il risultato dell’ecocardiogramma richiede un approfondimento.

«Pensavo fosse un controllo normale – commenta Giovanni –, ci sono rimasto davvero male quando ho scoperto che c’era dell’altro».

Gli esami di imaging cardiaco vengono eseguiti routinariamente e con una certa expertise presso Salus Hospital e da tali esami infatti viene confermata la presenza di un tumore cardiaco di 1,4 cm, una “pallina” situata nel cuore, nella cavità del ventricolo sinistro. L’iter diagnostico è stato possibile grazie ad un lavoro sinergico dei medici: il dottor Luca Piccinini, medico dello sport, la dottoressa Evelina Faragasso, cardiologa e responsabile dell’imaging cardiaco avanzato, TC coronarica e Cardio RM, a Salus Hospital, e il dottor Andrea Barbieri, responsabile del laboratorio ecografico del Policlinico Universitario di Modena.

«La posizione della massa, e le sue dimensioni notevoli, hanno reso necessario un intervento nel breve periodo – racconta il dottor Vinicio Fiorani, responsabile dell’U.O. di Cardiochirurgia a Salus Hospital –-. Questo genere di tumori è rarissimo ed ha la tendenza a crescere, con il rischio di ostruire il flusso sanguigno o di distaccarsi ed embolizzando andare a danneggiare altri organi (come ad esempio il cervello con la grave conseguenza di un ictus). Va dunque asportato. Abbiamo deciso di intervenire in maniera mininvasiva, in minitoracotomia (ovvero passando attraverso un piccolo taglio di pochi centimetri sul torace destro e con l’ausilio di una telecamera) salvaguardando strutture importantissime nel cuore. In letteratura risulta un solo caso di emangioma asportato per via mininvasiva (ma di tipo cavernoso), possiamo dunque affermare di essere i primi ad asportare un emangioma di tipo capillare».

Dopo un breve periodo in Terapia intensiva, coordinata dal dottor Antonello Rago, Giovanni ha terminato la degenza in reparto con 15 giorni di riabilitazione cardiorespiratoria.

Una diagnosi di tumore risulta sempre un duro colpo per una persona adulta, ancor più significativo è quando riguarda un adolescente, con ricadute emotive non solo sul giovane ma sull’intera famiglia.

«È stato un fulmine a ciel sereno – ricorda la madre del ragazzo –. Tutti i dottori, gli infermieri, gli addetti ai servizi sono stati gentilissimi, ci hanno accolti a braccia aperte e ci hanno fatto sentire compresi. Il dottor Fiorani, una persona molto positiva, è stato in grado di rassicurarci sull’intervento e questo ci ha permesso di tornare sereni a casa».

Oggi ci sono infatti esami diagnostici, come la risonanza magnetica cardiaca e la TC cardiaca, che grazie alla loro non invasività ed elevata risoluzione delle immagini prodotte, permettono di individuare anomalie piccole e in posizioni difficili, in stadi iniziali della patologia, talora non sempre ben visibili con un semplice ecocardiogramma, come in questo caso.

Giovanni dovrà avere pazienza ma con il tempo potrà tornare a condurre una vita normale e a giocare a calcio.

«Dopo l’intervento ho trascorso diverso tempo a casa e lunedì 15 aprile, a meno di un mese dall’intervento, sono tornato a scuola. È stato un po’ come ricominciare dopo le vacanze estive. Sono felice di riprendere molti aspetti della vita normale e sono stato davvero contento di ritrovare tutto l’appoggio dei compagni di classe e dei professori, che non è mai mancato durante i giorni in cui sono dovuto rimanere a casa. Ora l’obiettivo è tornare più forte di prima anche sui campi da calcio», racconta Giovanni. Previo ottenimento dell’idoneità sportiva, Giovanni potrà tornare a giocare da settembre.