Luca Richeldi, primario modenese del Gemelli di Roma, accusato di aver violentato una paziente: offre 10mila euro di risarcimento, lei rifiuta
Il giudice ha rinviato al 3 luglio la decisione sulla richiesta di patteggiamento
MODENA. Durante l’udienza ieri mattina la difesa del professore Luca Richeldi ha offerto a titolo di risarcimento 10mila euro, che la presunta vittima ha deciso di rifiutare.
Il gup del tribunale di Roma ha rinviato al 3 luglio l’udienza che vede sul banco degli imputati il primario pneumologo modenese, accusato di violenza sessuale ai danni di una paziente.
La presunta violenza sarebbe avvenuta all’interno di una delle stanze del Policlinico Gemelli dove Richeldi lavora: avrebbe palpeggiato e tentato di baciare la donna nonostante il suo rifiuto.
LA RICHIESTA DI PATTEGGIAMENTO: TOCCA AL GIUDICE
La difesa del professore martedì aveva presentato una richiesta di patteggiamento con una pena di 10 mesi e venti giorni, convertita in pena pecuniaria sospesa di 49 mila euro. E, come detto, ieri mattina la vittima ha rifiutato l’offerta di 10mila euro di risarcimento.
«Il gip di Roma – così in una nota l'avvocato Ilenia Guerrieri, legale della donna – non ha accolto la proposta di patteggiamento così come formulata. Ricordiamo che per il nostro ordinamento anche un solo bacio senza consenso è violenza sessuale». La procura di Roma ha dato l'ok al patteggiamento, ma il giudice ha rinviato al 3 luglio.
LA PRESUNTA VITTIMA
«Stiamo affrontando un’emergenza sociale che si chiama “violenza sulle donne” – così la presunta vittima –, i reati vanno chiamati con il loro nome: una violenza sessuale aggravata è una violenza sessuale aggravata, non si può chiamare in altro modo». La donna ha aggiunto: «Mi umilia sentire dire che si sia trattato di un solo bacio e non di un aggressione sessuale, all’interno del Policlinico Gemelli, nello studio di Richeldi».
La ragazza ha sottolineato che «cercare di sminuire i fatti è mortificante, una violenza nella violenza, e comunque anche un solo bacio senza consenso, frutto di aggressione da parte del tuo medico di fiducia, è violenza sessuale. Nel mio caso è andato oltre. Così si umiliano tutte le donne che hanno avuto il coraggio di denunciare».
IL LEGALE DI RICHELDI
L'avvocato Ilaria Barsanti, legale di Richeldi è intervenuta: «L'ipotesi accusatoria, peraltro già smentita dal professor Richeldi, non è supportata da prove. Ci saremmo difesi in maniera convinta e determinata in un processo, ma abbiamo preferito proporre questa soluzione per consentire all'indagato di non sottoporsi ad un processo per anni con conseguente grave danno psicofisico e reputazionale».
Fra le pene accessorie proposte, c`è anche la partecipazione ad uno specifico percorso di recupero che verrà definito con l'Istituto di psichiatria e psicologia della Fondazione Gemelli, dove lo stesso Richeldi lavora.